
Nella classifica delle parti della carrozzeria più soggette agli urti sono secondi solo ai paraurti. Stiamo parlando degli specchietti retrovisori, grandi protagonisti del traffico urbano, dai parcheggi stretti ai ciclisti e motociclisti che li sfiorano, per non parlare dei ladri che li colpiscono appositamente per strappare l’orologio dal polso di chi abbassa il finestrino per raddrizzarli.
Una volta erano composti di pochi pezzi
Insomma, strisciarli, scheggiarli, creparli – se non proprio romperli del tutto – non è affatto inconsueto e se una volta ce la si poteva cavare con poco, oggi il conto della sua riparazione o sostituzione può essere salatissimo se paragonato al fatto che si tratta di un pezzo relativamente piccolo. Il fatto è che negli anni si sono evoluti da semplici involucri di plastica con leve meccaniche a contenitori per sensori sempre più sofisticati, oltre ad essere cresciuti esponenzialmente di dimensione. Basta tornare indietro agli anni 2000 e la stragrande maggioranza delle auto era dotata al massimo di specchietti con regolazione elettrica e solo le auto più costose avevano funzioni come lo sbrinatore per la superficie specchiata.
Talmente sofisticati da costare centinaia di euro
Oggi, gli specchietti laterali si sono evoluti in moduli complessi, farciti di sensori: oltre ad avere in molti casi gli indicatori di direzione integrati, possono essere dotati di sensori di rilevamento dell’angolo cieco, telecamere per monitoraggio laterale e mantenimento corsia, vetri auto-oscuranti, luci di cortesia e impostazioni di memoria sulle posizioni. Questo significa che il semplice ricambio, se nuovo ed originale, può costare tranquillamente oltre 500 euro per un SUV medio di un marchio non premium. Considerato che normalmente non sono verniciati (e non è raro che da un carrozziere si superino di slancio i 100 euro per una singola calotta), per risparmiare molti si affidano a modelli aftermarket che però non sempre supportano tutte le funzionalità a causa del diverso cablaggio dei sensori. L’opzione di cercare uno specchietto usato potrebbe risultare la più conveniente, ma l’usura di certe parti interne non è facile da determinare, esponendo a rischi di malfunzionamento.
Sono anche complicati da rimontare
Si parlava di verniciatura: è un costo che va messo in conto nel 90% dei casi e al quale bisogna aggiungere quello del montaggio. Una volta era alla portata di molti: un cacciavite e pochi altri attrezzi e lo si poteva fare anche nel proprio garage. Ora, spesso è necessario smontare gran parte del pannello interno della portiera per accedere ai bulloni di montaggio e ai cablaggi e c’è il concreto rischio di rompere accidentalmente i dispositivi di fissaggio nascosti. Per questo le officine stimano almeno 1 ora solo per rimuovere e installare uno specchietto, sempre che non si tratti di un modello particolarmente sofisticato, perché a quel punto è necessario fare una diagnostica e una calibrazione. In pratica altre ore di manodopera per assicurarsi che tutti i sensori funzionino e che i sistemi del veicolo accettino il nuovo specchietto, magari passando per il reset di diverse centraline.
31 ottobre 2025 (modifica il 31 ottobre 2025 | 08:45)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
31 ottobre 2025 (modifica il 31 ottobre 2025 | 08:45)
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