Per fruire del bonus barriere architettoniche, destinato ad edifici privati (es. creazione di una rampa d’accesso, in sostituzione di una scala) vi è la necessità che la casa oggetto delle migliorie sia effettivamente abitata da persone con disabilità?
Luca
No, non è necessario che l’immobile sia effettivamente abitato da persone con disabilità.
Il Bonus Barriere Architettoniche (articolo 119-ter del D.L. 34/2020, introdotto dalla Legge di Bilancio 2022) riconosce la detrazione al 75% per le spese sostenute per interventi finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche, indipendentemente dal fatto che nell’immobile risieda o meno un soggetto disabile.
Questo principio è stato chiarito dall’Agenzia delle Entrate in più documenti di prassi (tra cui la Circolare n. 17/E del 26 giugno 2023), che precisano che l’agevolazione ha natura oggettiva, cioè è riconosciuta in relazione all’esecuzione dell’intervento che rende l’immobile conforme ai requisiti di accessibilità previsti dal decreto ministeriale 236/1989. Non viene richiesto di dimostrare la presenza, la residenza o l’uso dell’immobile da parte di una persona disabile.
Pertanto, se Lei realizza, ad esempio, una rampa di accesso in luogo di una scala, potrà beneficiare della detrazione al 75% purché l’intervento rispetti i requisiti tecnici e sia correttamente documentato, a prescindere dalla condizione soggettiva degli occupanti.