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Renato Portaluppi, chi è l’allenatore del Fluminense che sfida l’Inter: ex playboy disse di aver avuto «cinquemila donne»

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Se vi chiedete cosa ha fatto Renato Portaluppi detto Gaucho in tutti questi anni, di sicuro non è andato a letto presto. Il playboy che venne in Italia nell’estate 1988 con la fama di «Gullit bianco» (Liedholm dixit), ma «bravo come Maradona», secondo la chiosa del presidente Dino Viola, ancora adesso dice di essere stato «più completo e tecnico di Cristiano Ronaldo». Oggi allena il Fluminense avversario dell’Inter agli ottavi del Mondiale e chissà cosa direbbe se un suo giocatore appena arrivato si presentasse come fece lui in Italia, facendo la conta delle donne avute, «almeno mille» (poi diventate «cinquemila» in un’altra intervista) e dichiarando il suo vasto programma per la nuova avventura in giallorosso: «Più che i terzini, dovranno essere le loro mogli a stare attente a me».

Quattro gol nelle coppe e zero in campionato «anche per la guerra che mi fecero Giannini e Rizzitelli» consigliarono un rapido ritorno in patria, senza capire il geniale striscione dei tifosi: «A Renato, ridacce Cochi». I fasti del Gremio fra 1982 e 1983 (Libertadores e Intercontinentale vinte da protagonista), il bel Renato li ha rivissuti soprattutto in panchina, visto che ha lasciato poche tracce anche in Nazionale: nel 2017 ha rivinto la Libertadores proprio con il Gremio e adesso ha dato al Fluminense, re del Sudamerica nel 2023 con Fernando Diniz in panchina, un equilibrio difensivo maggiore senza perdere troppo la fluidità del contropiede. Merito anche di un’altra vecchia conoscenza del nostro calcio, come Thiago Silva, ormai quarantenne e in panchina acciaccato nella sfida contro i sudafricani del Mamelodi. L’ex milanista è il calciatore di movimento più anziano del torneo, ma è anche quello con la miglior percentuale di duelli aerei vinti in questo Mondiale, ben l’83%. E se ne è accorto il Borussia Dortmund bloccato sullo 0-0 nella prima gara del torneo.

Tra le vecchie glorie del Flu a suo modo c’è anche Paulo Henrique Ganso, ormai 35enne, che forse non tutti ricorderanno: nel 2011 sembrava che non si potesse giocare senza di lui, il Milan lo trattò a lungo, ma il prezzo era troppo alto e la sua lentezza di passo non convinceva del tutto. E a dovuta ragione, visto che in Europa poi Ganso è sbarcato, racimolando trenta presenze in tre stagioni fra Siviglia e Amiens. Più solido — anche se non ha mai messo piede nella Seleçao — il portiere Fabio, 44 anni ben portati, visto che con l’ultimo 0-0 nel girone contro i sudafricani, ha battuto il record mondiale di partite senza gol subiti (507) superando un certo Buffon.

Proprio Gigione, che fra Confederations e Mondiale 2014 dichiarò la sua nuova passione per la squadra brasiliana (al quale è stato anche brevemente accostato a fine carriera), perché i suoi figli giocando sulle spiagge di Rio si erano innamorati dei colori della maglia tricolore del Flu.

29 giugno 2025

29 giugno 2025

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