
Foto di gruppo, abbracci e infine la ripartizione ufficiale delle deleghe dove spunta per la prima volta quella al diritto alla felicità. A una settimana dall’annuncio dei componenti la Giunta Giani bis entra ufficialmente in carica dopo la prima riunione che si è tenuta giovedì mattina 20 novembre a Palazzo Strozzi Sacrati.
«Stamani abbiamo vissuto una bella riunione, molto compatti, molto motivati e l’equilibrio fra le deleghe ha rappresentato la pluralità di una Giunta che si presenta con un forte investimento sui giovani, pensiamo che fra il mio sottosegretario Dika e la mia vicepresidente Diop fanno una media di 25 anni. Insomma energie nuove perché abbiamo più novità rispetto alle conferme», spiega il governatore toscano, Eugenio Giani, che terrà per sé le deleghe a bilancio, personale, partecipate, sport ed energia ma non l’acqua come inizialmente previsto.
La vicepresidente dem, Mia Bintou Diop, avrà invece in cooperazione internazionale, pace, attività di partecipazione, legalità e gestione dei beni sequestrati alla mafia.
I punti di riferimento della Giunta del secondo mandato saranno due assessori dem riconfermati: Monia Monni che avrà sanità e welfare e Leonardo Marras con sviluppo economico, turismo, agricoltura cave e terme.
L’uscente, Alessandra Nardini, dopo ore di tensione e trattativa con il presidente alla fine otterrà le deleghe a scuola, casa, immigrazione, accoglienza e cultura della memoria.
Per quanto riguarda invece la new entry in casa Pd, Filippo Boni, avrà invece infrastrutture, trasporti pubblici e urbanistica.
Completano la squadra i tre assessori indicati dagli alleati della coalizione di centrosinistra: Casa riformista, Avs e M5s, rispettivamente Cristina Manetti, Alberto Lenzi e David Barontini.
Manetti gestirà le deleghe a cultura, turismo culturale università, parità di genere e diritto alla felicità. «Se è previsto – chiarisce Giani – nella Costituzione degli Stati Uniti, ormai gli studi l’hanno acclarato, fu per merito di un toscano, Filippo Mazzei, che fece parte in quanto grande amico del presidente Thomas Jefferson di quel gruppo di studio che la elaborò. Mazzei era nato a Poggio a Caiano, aveva studiato medicina a Santa Maria Nuova ed era diventato personaggio internazionale. Negli Stati Uniti c’è per merito di un toscano, non era possibile che non ci fosse nello statuto della Toscana».
Lenzi avrà lavoro, politiche attive, formazione professionale, innovazione tecnologica e connettività.
Infine Barontini si occuperà di ambiente, rifiuti e acqua.
Chiude il quadro il nuovo sottosegretario alla Giunta, carica istituita nel precedente mandato ma finora mai assegnata, che spetterà all’ex portavoce di Giani, il neoconsigliere regionale Bernard Dika, che potrà votare sia in assemblea sia in Giunta.
«La Giunta che si viene così a comporre è una giunta che è motivata, è rappresentativa di tutte le forze politiche che hanno fatto parte della coalizione nelle quattro liste e, insomma, vedo uno spirito e un movimento giusto per dare risposte a tutti i nostri cittadini», sottolinea Giani prima di passare in rassegna le prime delibere approvate dalla Giunta. «Innanzitutto la delibera per il riconoscimento degli stati di Palestina che quando viene approvata dal Consiglio regionale diventa elemento di attivazione dell’iter parlamentare, naturalmente quella per le modifiche statutarie che riguardano il diritto alla connettività e il diritto alla felicità che poi è anche oggetto di una delega e poi la proposta di legge sulle strutture organizzative proprio per adeguarci rispetto alle esigenze che abbiamo nel momento».
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20 novembre 2025
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