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Regionali in Veneto, i partiti del centrosinistra accelerano: già pronte le liste con i candidati. E il centrodestra litiga ancora

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Il vantaggio competitivo di essere partiti per primi col candidato presidente non va sprecato. E quindi il centrosinistra arriva primo anche sulla compilazione delle liste dei candidati consiglieri alle Regionali d’autunno, siamo ad agosto e già i nomi ci sono quasi tutti, le segreterie provinciali vanno come frecce. Mentre il centrodestra ancora bisticcia e discute, dall’altra parte dell’emisfero politico le pedine trovano collocazione e possono cominciare a muoversi a caccia di preferenze. L’avvocato Giovanni Manildo è già in corsa da settimane, ha lanciato la campagna elettorale a Padova e sta toccando tutte le province. Ma lì avrà bisogno dei tanti candidati che riempiono le liste: nove per i territori di maggiori dimensioni, cinque per Belluno e Rovigo.

Padova e Venezia

Partiamo dal Pd. Nel Padovano la sfida è fra tre «big». Ci sarà l’attuale capogruppo in Regione Vanessa Camani, già deputata, consigliera dal 2020, battagliera e caparbia, che per lungo tempo è stata fra i papabili candidati del centrosinistra alla presidenza, fino alla scelta dell’avvocato Manildo. In corsa anche l’assessore alle infrastrutture e vicesindaco di Padova Andrea Micalizzi e Sabrina Doni, già sindaco di Rubano e segretaria del partito provinciale. L’ordine in lista sarà questo, sono le prime tre posizioni e i papabili per i posti a disposizione. A Venezia i nomi scelti dal Pd sono quelli dell’uscente consigliere Jonatan Montanariello, attivissimo sul territorio e sui social, Monica Sambo, segretaria comunale e consigliera nel capoluogo, Francesca Bressanin, segretaria del Pd metropolitano, il vicesindaco di Mira Gabriele Bolzoni.

A Verona la sfida «dem» sarà fra l’area cattolica, con la ricandidata consigliera uscente Anna Maria Bigon, l’area Schlein con l’assessore del capoluogo Elisa La Paglia e Gianpaolo Trevisi, e l’area riformista che schiera Alessio Albertini, giovane sindaco di Belfiore dove è stato eletto con percentuali bulgare. Il partito trevigiano punta molto su Paolo Galeano, già sindaco di Preganziol (per anni unico sindaco di centrosinistra in un Comune sopra i 15 mila abitanti nella Marca leghista), la consigliera di Treviso Antonella Tocchetto, il medico castellano Claudio Beltramello e l’assessore vittoriese Barbara De Nardi. A Vicenza scontata la ricandidatura come capolista dell’uscente Chiara Luisetto e con lei ci saranno il consigliere comunale di Velo d’Astico Luca Cislaghi, rappresentante del mondo operaio dell’Alto Vicentino, Mattea Stella consigliera nell’Altopiano e Antonio Marco Dalla Pozza, già assessore nel capoluogo. Nel Bellunese e nel Rodigino puntano allo scranno i segretari provinciali Alessandro Del Bianco, già assessore a Feltre, e Angelo Zanellato.

Il campo largo

Ma la coalizione è ben più ampia, anzi è il «campo largo» più largo mai visto in Veneto. Tutta l’attuale opposizione politica e civica si unisce per la sfida della Regione. Avs, alleanza fra Europa Verde e Sinistra Italiana, dopo l’interessante exploit alle Europee, prepara liste competitive nelle quali le punte saranno gli uscenti Renzo Masolo (Vicenza) e Andrea Zanoni (Treviso), e un nome forte è quello di Michele Bertucco assessore del Comune di Verona. In queste liste troveranno spazio, come indipendenti, anche gli esponenti delle reti civiche e del Veneto Che Vogliamo, lista già presentata alle Regionali 2020 con Lorenzoni. Sarà della partita l’uscente Elena Ostanel, eletta cinque anni fa nel Padovano.

E poi c’è il Movimento 5 Stelle che  ha aperto alle autocandidature per le Regionali di Veneto e Marche sul portale ufficiale: i nominativi si possono depositare fino al 24 agosto, poi si lavorerà alle liste ed entro fine mese verranno votati i futuri candidati consiglieri. L’unica uscente è Erika Baldin: per lei serve una deroga.


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3 agosto 2025

3 agosto 2025

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