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Regionali in Puglia, l’attacco di Gasparri: «Consenso a sinistra? Più facile se assumi i parenti dei boss»

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Una sfida «difficile, impegnativa, in salita, in cui siamo gli sfidanti, ma a volte gli sfidanti vincono». 
Il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, ieri a Foggia, ha descritto così la campagna elettorale che il centrodestra sta affrontando in Puglia. Non senza, però, infliggere sciabolate al centrosinistra, definito un «gruppo di potere pesante, pressante, impunito».
Il riferimento è all’inchiesta Codice Interno che, nel febbraio 2024, portò all’arresto di oltre 130 persone, a Bari, per voto di scambio politico-mafioso e dalla quale sono emerse presunte pressioni dei clan per favorire assunzioni in alcune municipalizzate comunali. Gasparri interpreta in questo modo la vicenda. «Gli altri (si riferisce al centrosinistra, ndr) hanno avuto un po’ di vantaggio di una prepotenza attuata nell’impunità totale. Perché io faccio parte anche della commissione parlamentare Antimafia e ho visto la rassegnazione di alcuni magistrati su alcune vicende che avrebbero meritato in questi anni un approfondimento maggiore: perché se nelle municipalizzate assumi parenti dei boss, e nessuno ti dice niente, poi bisogna capire il consenso su cosa l’hai fondato». 

Il senatore forzista ha continuato parlando di «un clima di impunità che ha fatto crescere un sistema di potere che ha bisogno di una pausa. Farebbe bene anche a loro (al centrosinistra, ndr) una sconfitta perché si potrebbero rigenerare, depurare».
Parole alle quali replica il deputato e candidato dem, Ubaldo Pagano: «Il senatore Gasparri oltre ad essere pieno di allucinazioni è anche un po’ sfortunato perché accusa delle persone perbene proprio mentre la commissione parlamentare Antimafia individua molti candidati del suo partito nella lista degli impresentabili. Siccome siamo dei veri garantisti evitiamo di aggiungere questioni attualmente al vaglio della magistratura e che riguardano sempre esponenti del suo partito, qui in Puglia». 

Il riferimento di Pagano è alle inchieste delle procure di Bari (un candidato di FI arrestato pochi giorni fa per scambio elettorale politico mafioso) e Taranto (ipotesi di aver alterato i risulti delle elezioni politiche in un seggio, coinvolto un deputato e un consigliere regionale). Tutti eventi che, per l’esponente dem, avrebbero dovuto spingere Forza Italia a non toccare l’argomento. Il fatto che, invece, stia accadendo induce Pagano a dire che siamo di fronte a «un misto tra parapsicologia e incapacità di produrre una proposta progettuale concreta e su cui raccogliere un vasto consenso». Va detto, a proposito di legalità, che i 4 candidati alla presidenza (Decaro, Lobuono, Donno, Mangano) hanno firmato  un manifesto per la legalità che si impegna anche alla trasparenza e alla lotta non repressiva alla criminalità organizzata.
Gasparri – che da Foggia ha avviato il tour che lo sta portando in giro nelle province pugliesi – ha parlato anche di crisi idrica. L’acqua è un bene pubblico, ha premesso, le tariffe devono essere fissate da un’autorità pubblica, «ma se nella gestione ci fosse più presenza dei privati, noi affronteremmo meglio la grave emergenza, che è la dispersione idrica. Che quella idrica sia un’emergenza lo sappiamo. A volte non c’è piena consapevolezza. L’acqua è un bene che va maneggiato con cautela». Oggi, a Brindisi, assieme a Gasparri, ci sarà il candidato presidente Gigi Lobuono che ha dato la sua ricetta per un’altra questione ritenuta emergenziale: la sanità. Il suo jolly? L’ex ministra ed ex sindaca di Milano, Letizia Moratti: «Cercherei di convincere Letizia Moratti, che ha contribuito a risolvere i problemi della sanità in Lombardia, a venire a lavorare con me in Regione, per il tempo che potrà, affidandole la sanità e collaborando con la struttura dei medici locali».


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20 novembre 2025

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