
Resta alta la tensione nel Pd pugliese. Il governatore Michele Emiliano e il candidato in pectore alla sua successione, Antonio Decaro, restano sulle rispettive posizioni. Il primo dopo 10 anni da presidente intende candidarsi «a frate semplice» nella prossima legislatura, dopo la vita «da priore». Il secondo, come noto, non gradisce la scelta. La situazione è in stallo da settimane.
Per ora, non sono in programma incontri chiarificatori tra i due. Nessun faccia a faccia neppure con l’ex governatore Nichi Vendola, pure lui intenzionato a candidarsi con Avs in Consiglio regionale. Sinistra italiana riferisce che «quando sarà il momento di decidere i nomi, sulle liste di Avs, deciderà Avs. Nessun altro». La tensione resta alta.
Bocche cucite anche nel Pd. Il timore, come sostiene qualche dirigente in forma anonima, «è che ogni sillaba fuori posto possa riaccendere lo scontro». Emiliano, non più tardi di tre giorni fa, in un lungo sfogo affidato a persone a lui molto vicine, ha confidato di sentirsi amareggiato per quell’accordo raggiunto con Decaro in due incontri avvenuti mesi addietro. È stato allora che il governatore pugliese ha fatto sapere di non voler fare sua la battaglia sul terzo mandato, ma di essere disponibile ad una candidatura al Parlamento nel 2027.
Prima, però, si sarebbe candidato al Consiglio regionale, nelle liste del Pd, nella sua provincia di residenza, Bari. Poi, invece, quando ha saputo di aspettare una bambina dalla sua compagna, ha manifestato la volontà di restare in Consiglio regionale, se eletto. In entrambe le circostanze — ha riferito Emiliano ai suoi interlocutori — non è arrivato alcun altolà. Circostanza confermata dai parlamentari che avevano partecipato a quell’incontro. Sintomo, si sostiene, che Decaro non fosse contrario. Ma tutto potrebbe essersi complicato con l’annuncio della corsa di Vendola.
Secondo fonti di Avs e del Pd, Decaro avrebbe fatto diversi tentativi per indurre Emiliano e Vendola al passo indietro, spiegando loro che sentiva di essere scortato da due corazzieri. Neppure il tentativo di far intervenire Elly Schlein è andato a buon fine: la leader sembra non gradire l’idea di dover sbarrare la strada a chi legittimamente intende candidarsi nel Pd. Insomma, in Puglia se la dovranno sbrigare da soli. Del resto, come dice Emiliano, «questa roba va gestita in casa, con calma, gesso e comprensione».
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12 luglio 2025 ( modifica il 12 luglio 2025 | 08:18)
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