
Amici sul palco elettorale in Puglia, avversari in aula di tribunale in Basilicata: è la singolare vicenda che lega Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde e deputato alla Camera, e Nichi Vendola, ex deputato e ex presidente della Regione Puglia.
I due esponenti di Alleanza Verdi Sinistra, da una parte, sono pronti a condividere la campagna elettorale del centrosinistra guidato da Antonio Decaro in vista delle regionali pugliesi; dall’altra, a Potenza – dove ieri, 9 settembre, è ripreso il maxi processo «Ambiente svenduto» sul disastro ambientale e sanitario legato alle emissioni dell’ex Ilva durante la gestione Riva – restano su fronti opposti.
Una contraddizione che affonda le radici in rapporti già burrascosi: Bonelli aveva chiesto un risarcimento di 400mila euro e Vendola lo aveva definito un «avvoltoio che diffama e fa terrorismo psicologico». Oggi i due si ritrovano nella stessa squadra a sostegno dell’attuale europarlamentare di Bari, ma davanti ai giudici continuano a scontrarsi.
Vendola è imputato, infatti, per concussione, accusato di aver esercitato pressioni sull’allora direttore generale di Arpa Puglia, Giorgio Assennato, ritenuto troppo severo nei confronti dello stabilimento. Bonelli, invece, con il suo partito Europa Verde, si è costituito parte civile chiedendo la condanna dell’ex governatore insieme ai fratelli Riva e ai vertici della fabbrica dell’epoca, oltre a un risarcimento per i danni subiti.
Una convivenza particolare, dunque, che segna il cammino di Alleanza Verdi Sinistra: uniti nelle piazze pugliesi per la sfida elettorale, ma ancora divisi nelle aule giudiziarie di Basilicata.
10 settembre 2025 ( modifica il 10 settembre 2025 | 12:24)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
10 settembre 2025 ( modifica il 10 settembre 2025 | 12:24)
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