
Mentre proseguono gli incontri nei territori dei candidati alla presidenza della Regione e degli aspiranti consiglieri, nelle segreterie dei partiti si lavora alla formazione delle liste. In Fratelli d’Italia tiene banco la candidatura o meno dell’ex ministro Gennaro Sangiuliano. «È interessato a candidarsi – dice il coordinatore regionale del partito, Antonio Iannone — e saremo felici perché farebbe un atto di attaccamento alle nostre ragioni, ma deve sciogliere questa riserva al più presto». A guardare i post che l’ex ministro della Cultura da giorni pubblica sui social, la conferma non dovrebbe tardare. A Salerno, invece, tra i candidati certi nella lista del partito di Meloni c’è Ernesto Sica , tre volte sindaco di Pontecagnano Faiano, nato con i popolari, passato poi dalla Margherita a Forza Italia alla Lega, del quale si ricorda una condanna nel 2018 a risarcire con la somma simbolica di 1 euro l’ex governatore Stefano Caldoro per un falso dossier ai suoi danni.
Alla lista di Cirielli lavora invece la deputata di FdI Marta Schifone. Al momento l’unica candidatura certa è quella dell’ex sindaco di Avellino, Gianluca Festa , che torna sulla scena politica dopo essersi dimessosi nel 2024 a seguito dell’inchiesta «Dolce Vita», con l’accusa, insieme ad altri 28 indagati, di associazione a delinquere finalizzata a condizionare concorsi pubblici, appalti e affidamenti. Festa andrà a processo nell’udienza che il Gup del Tribunale di Avellino ha fissato per il 23 gennaio. «Nella lista di Cirielli – spiega poi Schifone – ci sarà molta società civile, professionisti, qualche esponente delle forze dell’ordine in pensione, e dei candidati che indicherà l’associazione “Sud chiama Nord” dell’ex grillina già viceministro al Mef, Laura Castelli». Le liste di Cirielli, dice ancora la deputata, potrebbero essere due.
Nel Movimento 5 stelle oggi vanno in votazione le autocandidature presentate e si conosceranno i nomi di chi la spunterà: in lizza anche i consiglieri uscenti. Torna in campo con Italia Viva anche Armando Cesaro. «Cinque anni fa decisi di non ricandidarmi. Fu una scelta difficile — dice — ma necessaria. Avevo ricevuto la fiducia di 30 mila persone e, nel momento in cui fui raggiunto da un avviso di garanzia, ritenni giusto fare un passo indietro. Oggi, dopo la mia piena assoluzione, quella stessa coerenza mi spinge a guardare avanti con rinnovato entusiasmo». Nel partito di Renzi trovano spazio i consiglieri uscenti Salvatore Aversano, che lascia Azione, e Maria Luigia Iodice, eletta 5 anni fa con Noi Moderati di Mastella, oltre a Ciro Buonajuto, già sindaco di Ercolano.
Marco Esposito, giornalista e già assessore-meridionalista con la giunta De Magistris, sarà capolista a Napoli della lista Avs. Il candidato governatore Stefano Bandecchi, dopo la rinuncia di Maria Rosaria Boccia, raccoglie quella di Anna Ambrosino, avvocato caprese già candidata con la Lega alle ultime Politiche. Nella lista del governatore uscente «A testa alta Con De Luca» trova spazio Vincenzo Cirillo, presidente del Consiglio comunale di Trecase, dove ha fatto 8 legislature consecutive. È consigliere della Città metropolitana, dove prima con l’amministrazione De Magistris si è occupato di urbanistica e smart cities, e ora con Manfredi è delegato alla promozione del territorio, all’agricoltura e al turismo. «Abbiamo avviato i lavori per la prima smart farm pubblica d’Italia, la realizzeremo nel Comune di Pimonte, che utilizza terreni abbandonati per destinarli all’integrazione sociale di giovani, donne e disoccupati», dice a proposito dei risultati conseguiti. Cirillo si definisce un moderato di centro, con un passato nel Ppi e nella Margherita. «Mi candido con la lista del governatore De Luca — aggiunge — perché mi hanno dato spazio».
La lista «Per», alternativa ai due poli, è guidata da Nicola Campanile, già sindaco di Villaricca, come candidato presidente. «L’obiettivo – spiega — è restituire la speranza di un cambiamento che va oltre certe logiche clientelari. Il trasformismo e le dinastie familiari, sia a destra che a sinistra, allontanano la gente». Con lui anche l’epidemiologo napoletano Antonio Marfella, che aggiunge: «Dobbiamo dare una speranza e una possibilità a chi sceglierebbe di non votare in questo squallido quadro partitico», e denuncia che «in Campania i dati su ambiente e salute pubblica sono i peggiori d’Italia da circa 30 anni». Sul tema interviene anche Cirielli, che se eletto dice ripartirà proprio dalla sanità: «La politica deve uscire dagli ospedali e assicurare a tutti i cittadini le migliori cure possibili. Abbiamo i Pronto soccorso al collasso e con il più alto tasso di mortalità durante il parto, la Campania paga oltre 210 milioni di euro per far curare i nostri pazienti in altre regioni. Nei primi cento giorni da presidente della Campania ripartirò da qui, designando un Garante regionale alla sanità eletto con maggioranza qualificata da parte dell’intero consiglio regionale e una commissione di controllo per la trasparenza sui dati».
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15 ottobre 2025
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