Gli avversari già rintuzzano: «Scrivi Fico, leggi Manfredi». Alla civica del candidato, effettivamente, ha lavorato il sindaco di Napoli (e molti dei suoi uomini sul campo). È indubbio. D’altronde è anche il suo primo grande sponsor.
È un ritorno alle origini quello di Roberto Fico. Pure nei colori del logo: il giallo del Movimento 5 Stelle e il blu delle istituzioni. Nei temi: ambiente e legalità su tutti. E nei valori: «Non ci saranno grandi finanziatori, nessuna impresa. Chiederemo ai cittadini liberamente di partecipare alle spese con una raccolta fondi. Ma non prevedo una campagna elettorale costosa. La mia campagna elettorale sono le mie gambe e le mie braccia».

Il claim principale: «Ogni impresa conta, ogni persona conta, ogni diritto conta, ogni territorio conta». Il candidato del campo progressista presenta la sua civica: «Con Roberto Fico presidente». Chiama, accanto a lui, i capilista, tutti e cinque della società civile: Giovanni Russo (Napoli), Alfonso Annunziata (Salerno), Virginia Anna Crovella (Caserta), Maria Laura Amendola (Avellino), Francesco Fiorillo (Benevento).
Il primo è uno dei responsabili di Masseria Ferraioli ad Afragola, il più grande bene confiscato alla camorra del Napoletano. Il capolista salernitano è un avvocato e ha fondato l’Anpi a Scafati. Crovella viene invece dall’esperienza casertana dell’ex Canapificio: oltre ad essere un’attivista è un’operatrice sociale dal 2013 con esperienza nell’accoglienza dei rifugiati.
Viene dal giornalismo Maria Laura Amendola, ma dieci anni fa ha fondato l’associazione «Io Voglio Restare in Irpinia». L’ultimo è un geologo, Francesco Fiorillo, professore nell’ateneo del Sannio. Tra di loro anche altri candidati più politici a cominciare dal presidente della Commissione Mobilità Nino Simeone, al consigliere comunale Carlo Migliaccio, all’ex pd Luigi Famiglietti e Enzo Varriale. O l’ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere, il medico Enzo Iodice, e l’avvocata civilista Emilia Borgia.
Ma ci saranno anche Davide D’Errico, attivista sul fronte dell’anticamorra e fondatore del Vicolo della Cultura, Rossella Solombrino del movimento di Pino Aprile, Cristian Cutino (vicino ad Alfonso Pecoraro Scanio).
Si parla da giorni dell’ex calciatore Francesco Montervino. E gira sempre la voce che potrebbe esserci Anna Riccardi, presidente della fondazione Figli di Maria, tra l’altro in pole per essere capolista del Pd e poi inspiegabilmente assente.
«Noi siamo la società che, con interessi diversi, deve convivere. Siamo la società che si mette a disposizione come servizio ai cittadini temporaneo».
Poi torna anche sulle liste pulite. E con chiarezza dice: «Ci sono dei casi che stiamo già analizzando. Uno dei risultati che già abbiamo raggiunto è che cercando di mettere dei paletti a delle persone a prescindere, alla candidatura nella nostra coalizione, sono andate dall’altra parte da soli». In caso di indagati, spiega: «Si valuta caso per caso».
E torna anche sull’incontro con Vincenzo De Luca, che, almeno dopo 48 ore sembra più mite: «Io credo che il dialogo debba essere la costante di tutto». E ancora: «Cioè, cosa si può fare senza il dialogo? Cioè, quando c’è chiusura, quando ci sono esclusivamente, magari, ogni tanto, sento anche la destra, offese… Non possiamo rispondere a questo perché noi stiamo guardando al futuro, stiamo lavorando in modo saldo e stiamo costruendo. E la costruzione si fa esclusivamente col dialogo, col presidente uscente, con le parti della società che vogliono collaborare a migliorare la vita sul nostro territorio e alla crescita generale della Campania. Ed è quello che faremo».
Ma il fantasma che aleggia su questa tornata elettorale in particolare è quello dell’astensione. Marche, Calabria e anche Toscana lo hanno dimostrato. Per questo l’ex presidente della Camera fa un appello: «Il voto oggi è fondamentale. Il mio appello a tutti i cittadini è di andare al voto e a noi di rimanere connessi il più possibile con le vere esigenze del territorio. La politica e i partiti non devono essere autoreferenziali o arroccati su se stessi altrimenti non riusciamo a connetterci con le esigenze della popolazione. Ed è quello che stiamo facendo per connetterci a tutte le persone cercando di dialogare, spiegare, condividere, perché il voto è importantissimo». E chiude: «La democrazia si basa anche sulla partecipazione al voto, più persone vanno a votare e più la scelta è consapevole, forte e sorretta da una democrazia sana. È per questo che dobbiamo lavorare». Infine una promessa: «Partiamo da qui, dalla Campania, per battere la destra prima regionale e poi quella nazionale».
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15 ottobre 2025
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