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Record di nidificazioni di tartarughe marine nel 2025 in Italia. Il primato della Sicilia e il boom della Campania

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Nel 2025 l’Italia ha raggiunto un record nella nidificazione della tartaruga marina Caretta caretta, con oltre 700 nidi censiti, il numero più alto mai registrato (e non ancora definitivo). Un risultato che segna un nuovo incremento rispetto ai 601 nidi del 2024 e ai 443 del 2023, confermando un trend di crescita costante e una sempre più ampia distribuzione a livello geografico. I dati emergono dal censimento compiuto da Life Turtlenest, il progetto di Legambiente che si occupa di tutela e protezione della tartaruga marina comune nel Mediterraneo, attraverso azioni di ricerca, formazione, sensibilizzazione e collaborazione con istituzioni e operatori turistici. 

LA CLASSIFICA DELLE REGIONI ITALIANE
In testa alla classifica si conferma anche quest’anno la Sicilia, che nel 2025 supera quota 220 nidi, distribuiti tra le province di Siracusa, Ragusa, Agrigento e Trapani. Segue la Calabria con circa 180 nidi, localizzati lungo la Costa dei Gelsomini, in provincia di Reggio Calabria, e sul litorale tirrenico. Tra le regioni protagoniste spicca anche la Campania, che si conferma al terzo posto a livello internazionale, con 114 nidi, distribuiti soprattutto sul litorale domizio-flegreo e nel Cilento. Seguono la Puglia con circa 100 nidi; la Toscana, che registra 37 nidi (erano 24 del 2024); il Lazio e la Sardegna con 22 nidi. Da sottolineare anche il dato eccezionale della Liguria che con
12 nidi raggiunge un risultato mai visto prima. Chiudono la classifica la Basilicata con 5 nidi, l’Abruzzo e l’Emilia-Romagna con due nidi ciascuna e il Molise con un nido. Nessuna deposizione è stata invece confermata nelle Marche nel corso di questa stagione. 

I NUMERI DI LAMPEDUSA
Un’attenzione, poi, va riservata all’isola di Lampedusa dove in un anno sono stati censiti 20 nidi deposti e 1.503 neonati: alla spiaggia dei Conigli su 1.550 uova deposte, sono stati 1.315 piccoli che hanno raggiunto il mare, dopo aver completato il loro sviluppo sotto la sabbia. Sino agli inizi degli anni ’90, prima dell’affidamento della riserva regionale a Legambiente Sicilia nel 1995, il massimo di nidificazioni accertate era stato di 5, nel 2002 di 7 nidi, nel 2023 di 16 nidi.

LE STRATEGIE DI TUTELA
Il monitoraggio ha individuato, poi, 33 nidi sulle coste spagnole e 14 su quelle francesi. «I numeri di quest’anno confermano una tendenza chiara: la Caretta caretta sta ampliando gli areali di nidificazione anche per effetto dell’aumento delle temperature e grazie al lavoro corale di monitoraggio di associazioni, università e istituti di ricerca. Ora la priorità è dare tutela legale stabile alle nuove spiagge “calde” della riproduzione», ha spiegato  Stefano Di Marco, project manager di Life Turtlenest e coordinatore dell’Ufficio Progetti di Legambiente. «Chiediamo alle Regioni e agli enti competenti di prevedere l’allargamento dei Siti Natura 2000 esistenti per ricomprendere le aree di nidificazione non ancora incluse e di istituirne di nuovi dove mancano. Solo così potremo trasformare l’exploit di questi anni in resilienza a lungo termine». L’incremento del numero di nidi è «probabilmente attribuibile all’arrivo di nuove femmine che, ogni anno, esplorano il nostro litorale e si aggiungono a quelle che hanno già nidificato in passato e che, fedelmente, vi fanno ritorno. Grazie a Life Turtlenst, saranno presto disponibili i risultati delle analisi genomiche che ci permetteranno di quantificare con precisione il numero di femmine che nidificano sulle nostre coste. Un dato fondamentale per comprendere meglio le dinamiche della popolazione e rafforzare le strategie di tutela», ha concluso Sandra Hochscheid, ricercatrice della Stazione zoologica Anton Dhorn di Napoli e responsabile scientifica del progetto.

22 ottobre 2025

22 ottobre 2025

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