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Raid russi su Kiev e Odessa: colpito un ospedale, un morto e sette feriti

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DAL NOSTRO INVIATO

KIEV – All’alba, il cielo è ancora nero. I droni se ne sono andati, le sirene si sono zittite e il gracchiare dei corvi è quasi una musica. Bisogna sigillare le finestre, perché entra dappertutto il fumo d’un palazzo che brucia, in fondo alla strada.

«La notte peggiore di Kiev», dice Volo, il cameriere che se le è vissute tutt’e 1.202, dall’inizio della guerra, e all’una è sceso con noi nel rifugio a -2. C’è da credergli sulla parola: gli Shahed, gli aeretti kamikaze fabbricati dagl’iraniani perché si martirizzino sulle case degli ucraini, han cominciato a ronzare dopo la mezzanotte e per quattro ore ci son volati sulle teste.

Li han contati: stavolta s’è superata quota cinquecento, un record, oltre ai missili balistici che sono piovuti sulle periferie. La contraerea ha sparato a raffica, i traccianti si sono levati da varie zone della città.

I russi sapevano bene dove colpire: a Desnyanskyi, a Darnytskyi, a Shevchenkiskyi, a Obolonskyi, sui sobborghi lontani e nei quartieri del centro. Tre feriti, le ambulanze a correre evitando le esplosioni.

«Restate nei rifugi!», ha scritto subito su Telegram il sindaco kievita, Vitali Klitschko, quando la prima ondata sembrava passata: «Diversi droni si stanno avvicinando. Restate coperti sotto!».

Auto in fiamme, pezzi di drone caduti su una scuola, una farmacia e un balcone incendiati. Anche a Podil, nel centro storico, anche a Darnytsky e dove stanno alcune ambasciate.

Da Odessa, raccontano lo stesso: c’è un morto, un uomo di 59 anni, quattro feriti, diversi condomini colpiti, pure un ospedale nel reparto maternità.

È il crescendo della vendetta di Putin, dopo la beffa degli aeroporti siberiani. Una notte mai vista a Kharkiv, sabato notte. Un’altra fra le peggiori, la notte dopo, un po’ su tutti i cieli ucraini. E ora l’attacco massiccio sulla capitale.

La difesa di Kiev si sta facendo sempre più problematica, spiega una fonte militare: i sistemi di difesa americani si stanno esaurendo, Volodymyr Zelensky ha chiesto altri Patriot.

Glieli han mandati da Israele: sono ancora quelli del 1991, che s’usavano nella Guerra del Golfo per intercettare i vecchi Scud di Saddam Hussein. Meglio di niente, se niente fa pensare al meglio.

10 giugno 2025

10 giugno 2025

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