Home / Motori / Raffiche di vento, geyser e vulcani. La cavalcata in Islanda con il Ranger

Raffiche di vento, geyser e vulcani. La cavalcata in Islanda con il Ranger

//?#

Reykjavík (Islanda) – Una visita al museo del punk di Reykjavík; shopping di oggetti vintage; una passeggiata nel tunnel di lava; un party sotto il sole di mezzanotte: sono alcune delle attività che, secondo le guide locali, si possono fare in Islanda. Noi invece abbiamo optato per un’avventurosa cavalcata con un Ranger: abbiamo portato il pick-up di Ford per duecento chilometri attraverso distese di lava, pietraie e geyser per cercare di capire come mai è da dieci anni consecutivi il più venduto tra i «cassonati» sia in Italia, sia in Europa.

Ora la gamma si amplia con l’arrivo dell’ibrido plug-in, che guidiamo nell’edizione limitata Wildtrak. Le altre sono la Stormtrak e la XLT. Sono confermate le capacità di traino (3.500 chili) e portata (una tonnellata), che lo rendono molto popolare tra chi lavora nei cantieri, e le prestazioni off-road. Quello che cambia, eccome, è la coppia massima che raggiunge i 697 Nm, la più elevata mai registrata su un Ranger, abbinata a 281 cavalli di potenza, combinazione dell’EcoBoost a benzina di 2,3 litri con un motore elettrico da 75 kW. Inoltre, l’autonomia in modalità full electric raggiunge i 43 chilometri, consentendo di tagliare rispetto ai dieseloni i costi di gestione, le emissioni del 60% e i consumi che si attestano intorno ai 3,1 litri per 100 km.

La giornata di guida parte all’alba — seppur il sole a queste latitudini non tramonti mai davvero — da Reykjavík. 50 chilometri su strada statale dal manto perfetto e minimo traffico, dove il solo pensiero è ai limiti di velocità: severi, come i controlli. Imbocchiamo una strada sterrata, nera come la lava che l’ha generata. Notevoli il confort di bordo — migliorato in questa versione grazie a una taratura delle sospensioni rivista tenendo conto della distribuzione del peso del Ranger Phev — e la silenziosità in marcia, merito della tecnologia Active Noise Control, simile a quella delle cuffie di alta qualità. Il vento spettina le distese di fiori viola e carnosi (che scopriremo essere lupini artici dai frutti tossici) che si alternano ad altre di muschio, che divora tutto quello che incontra, rocce e case comprese. Si susseguono località con nomi illeggibili e impossibili da scrivere con la tastiera del telefono per l’assenza di alcuni caratteri.

Cavalli e pecore per lunghi tratti sono i soli esseri viventi che incrociamo. Poi lo sguardo si posa su quello che pare uno sbuffo di fumo. Tutt’altro: è il vapore di un geyser (dall’islandese «gjósa», che significa «eruttare»). Ne vedremo molti altri che, oltre a dare spettacolo, sono una delle manifestazioni più potenti dell’energia geotermica. La stessa che illumina e scalda una serra che si trova pochi chilometri più in là e dove può crescere l’insalata anche nei mesi di buio continuo e freddo glaciale. E poi, naturalmente, ci sono i vulcani, veri responsabili dell’aspetto unico dell’isola. Giriamo intorno a uno di essi per testare il Ranger fuoristrada. E, quando il gioco si fa davvero duro, è concesso barare un po’ e affidarsi alla tecnologia: sfruttiamo le modalità di guida pensate apposta per i terreni impervi, come la «Mud/Ruts» o la «Slippery», e il «descent control», che permette di affrontare le più ripide pendici in sicurezza senza intervenire in nessun modo. Possiamo anche apprezzare le capacità di guado del pick-up (che può entrare in acqua fino a 80 centimetri) tuffandoci nei numerosi torrenti che si sono formati dopo il disgelo. Divertente, non c’è dubbio. Ma attenzione: l’off road è severamente vietato in gran parte dell’isola, che è parco nazionale, ma lo si può praticare in punti specifici e, come noi, accompagnati da un ranger, in questo caso quello in carne e ossa.

24 giugno 2025 (modifica il 24 giugno 2025 | 14:52)

24 giugno 2025 (modifica il 24 giugno 2025 | 14:52)

Fonte Originale