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Quei tormentoni estivi tra nostalgia e letture sociologiche

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D’estate, uno dei temi più gettonati è il tormentone, ovvero il successo di una canzone balneare che tutti canticchiano o fanno finta. Si fa presto a dire tormentone. Il tormento esige afflizioni; il tormentone, che poi è un grande tormento, intima invece di divertirsi. Nel gergo teatrale, dove la parola nasce, è la battuta ripetuta ossessivamente con intenti comici. Ma è anche una spia di consenso. Significa che una comunità ha accettato e fatto suo un modo di dire: «come dire», «la tradizionale gita fuori porta», «bufera sul Parlamento» e altre cose del genere.

Ma il tormentone estivo è il più subdolo, frantuma la struttura del ricordo, tra il fiabesco e l’intellettualistico, strapazza ogni difesa: «Il sapore degli anni», «Dio, come vestivamo», «ma quanto eravamo scemi»…
«Estati senza fine» è un documentario prodotto da Verdiana Bixio per Publispei, con Rai Documentari e il contributo di Rai Teche, è diretto da Giuseppe Bianchi, e scritto da Carlo Altiniere Bruno Pasini. Tra gli intervistati, compaiono Giusy Ferreri, Paola Iezzi, Linus, Edoardo Vianello, Pico Cibelli, (Warner Music Italy), Johnson Righeira, Stash dei The Kolors (Rai3).

È un viaggio attraverso i decenni, dal primo tormentone ufficiale, quando nel 1962 Nico Fidenco spopolò nei juke box estivi con la canzone «Legata a un granello di sabbia», fino a oggi, alla «musica liquida», che non so bene cosa sia. Linus si assume il compito di voce narrante, tra ricordi personali (finalmente ho capito perché d’estate la sua radio si trasferiva a Riccione) e racconti sulle canzoni. Avete presente quelle canzoni estive tipo «Abbronzatissima» o «Vamos a la playa» o «Sapore di sale» o «Vamos a bailar (Esta vida nueva)» o «Un estate al mare», quei motivi semplici, leggeri, anzi leggerissimi, parole senza mistero, allegre ma non troppo che penetrano nella testa e non escono più.

A «Estati senza fine» si può rimproverare di essere una via di mezzo tra la sociologia di costume e la nostalgia, tra l’aneddotica e lo «spiegone» (il tormentone della «spiega»). Certo la moderna tecnologia ha cambiato il modo di ascoltare la musica, la condivisione collettiva comincia essere un lontano ricordo.

27 giugno 2025

27 giugno 2025

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