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Provincia, le nomine dei dirigenti spaccano la giunta. L’ex dirigente dell’Asl finisce all’urbanistica coi soli voti della Svp

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Florian Zerzer torna ufficialmente a Palazzo Widmann e sarà il nuovo direttore della Ripartizione urbanistica. Ieri mattina, martedì 5 agosto, è stata votata in giunta la delibera per questa e altre nomine di figure apicali in Provincia. Solo quella di Zerzer al posto di Virna Bussadori porta però con sé da qualche giorno una lunga scia di polemiche. Spaccato anche l’esecutivo, con le perplessità degli assessori non appartenenti alla Südtiroler Volkspartei che si sono convertite in astensione. Mentre Ulli Mair (Die Freiheitlichen) pone l’attenzione sugli aspetti critici della norma legata alle nomine, a margine della seduta esprimono la propria contrarietà Christian Bianchi (Forza Italia) e Marco Galateo (Fratelli d’Italia). In merito alla discussione in giunta, il primo ribadisce che, «nonostante la rotazione dei dirigenti resti comunque un obiettivo auspicato, le professionalità dimostrate da Virna Bussadori in tanti anni di attività non devono passare in secondo piano rispetto a Zerzer. Le modalità di selezione non appropriate non devono così impedirle di valorizzare il suo profilo in un altro ruolo». A questa interpretazione, Galateo aggiunge anche la questione etnica. «Mentre la scelta di un direttore di ripartizione resta competenza dell’assessore di riferimento, la perdita di una figura come quella della dottoressa Bussadori è un tema che abbiamo sollevato in giunta. L’esecutivo si impegnerà a trovarle un ruolo adeguato e, al tempo stesso, faremo valere in futuro un credito a favore degli italiani, in modo tale che la nostra comunità non sia ulteriormente mortificata. Abbiamo trovato una formula in grado di considerare tutti gli aspetti».

La difesa della giunta

Valutazioni che sono frutto di quanto lo stesso assessore all’Ambiente e allo Sviluppo del territorio Peter Brunner ha spiegato ai suoi colleghi durante la seduta. «Vanno fatte delle precisazioni per tutto quello che è stato raccontato e commentato finora — spiega l’assessore —. La scelta ricadeva sui due candidati, Zerzer e Bussadori. Nessuno ha mai messo in dubbio le competenze tecniche e i meriti della seconda. Il ruolo di direttore di ripartizione contempla però anche qualità che abbiamo riscontrato nella figura dell’ex direttore dell’Asl. Serve una visione, serve un input manageriale, servono capacità di coordinamento. Se dal punto di vista tecnico Bussadori era in vantaggio, per via di questi ultimi aspetti abbiamo preferito il secondo. Ecco il perché della scelta, per la quale sono state seguite le procedure in maniera del tutto corretta». E sul futuro della dirigente assicura: «Sono previsti prossimamente interpelli per ripartizioni e dipartimenti nei settori della Cultura italiana, del Patrimonio e della Mobilità. Avrà senza dubbio un ruolo adatto, che valorizzi le competenze e i suoi tanti anni di esperienza professionale (oltre 32, ndr)». La risposta al netto dell’eventuale ricorso al Tar, che Bussadori aveva annunciato lunedì attraverso l’avvocato Igor Janes. «Tengo a precisare che questa scelta non comporterà in alcun modo una penalizzazione o un passo indietro nella carriera della dirigente, bensì una riconversione in un ruolo altrettanto valido. Questo è quanto ho concordato, e garantito, anche agli altri assessori».

Il caso della baita di Brunner

Intorno alla scelta si erano raccolte anche le ombre di un’eventuale interesse personale legato alla ristrutturazione di una sua baita. «Fantasie. Quanto trapelato non è assolutamente vero, piuttosto rappresenta un precedente alquanto grave — smentisce Brunner —. Nessun procedimento è stato fermato. I lavori sono stati sospesi per l’inverno e sono ripresi già da qualche mese. Triste che questa informazione sia uscita, in modo del tutto impreciso e scorretto, dagli uffici nei quali lavoro». Allo stesso modo, l’assessore è fermo nel rispondere alle accuse di scelta che «comprometterebbe la parità», con la sostituzione di una donna in un ruolo apicale, o gli «equilibri etnici» con i dirigenti italiani. «Sinceramente, mi sembrano delle strumentalizzazioni. Ho spiegato a colleghi e media il nostro criterio di scelta, in linea con la normativa. La decisione è dipesa unicamente dal tipo di dirigente che stavamo cercando. Competenze tecniche, ma soprattutto manageriali. Preciso inoltre che, sul rinvio a giudizio (il caso mascherine, ndr) per noi prevale sempre il principio della presunzione d’innocenza». L’assessore auspica così che Zerzer possa dare un importante contributo nella riorganizzazione, nell’orientamento più vicino al cittadino e nella collaborazione con i Comuni e gli enti locali, che l’assessorato si è prefissato di conseguire nei prossimi mesi. Non a caso il Consorzio dei comuni è favorevole alla nomina, mentre molto critici sono stati gli ordini professionali, insieme all’onda della polemica che non si arresta neanche sul piano politico.

6 agosto 2025

6 agosto 2025

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