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Professionisti sanitari senza Pos, le alternative tracciabili di pagamento

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Mi avvalgo delle prestazioni di un podologo. Pur rilasciando regolare ricevuta non consente il pagamento con mezzi tracciabili (tra l’altro è sprovvisto di Pos), precludendo così ai clienti il diritto di fruire della detrazione della spesa. Dato che non intende modificare questa pessima abitudine, come posso far valere il mio diritto di contribuente? Verrebbe istintivo consigliare di rivolgersi a un concorrente, ma purtroppo, nella realtà in cui vivo è impossibile.

Da giugno 2022 anche chi esercita professioni sanitarie è obbligato a dotarsi di un Pos per consentire ai clienti di saldare il conto della prestazione con carte di credito o di debito. Un obbligo non sempre rispettato anche per il basso rischio di controlli e di incorrere in sanzioni (30 euro più il 4% sul valore della singola transazione). Tra i pagamenti tracciabili ci sono anche, come alternativa, assegni e bonifici, e dovrebbe essere più difficile per il professionista rifiutare simili modalità di pagamento, anche perché non ci sono costi da sostenere. Se il podologo rifiuta anche questi strumenti, non resta che cambiare il professionista sanitario per poter detrarre la spesa oppure rinunciare allo sconto fiscale. 

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