Anniversario della Liberazione di venerdì, Festa dei lavoratori di giovedì: dal calendario del 2025 un doppio assist per concedersi potenzialmente due weekend lunghi consecutivi, se non addirittura un maxi ponte di nove giorni. Ad approfittarne, secondo un’apposita indagine realizzata da Tecnè per conto di Federalberghi, saranno ben 14,2 milioni di italiani per un giro d’affari totale di circa 7,2 miliardi (frutto di una spesa media pro capite di 504 euro). Giorni di vacanza previsti: 5,1, sempre in media. Ovvero 1,3 in più rispetto all’anno scorso, complice per l’appunto la favorevole collocazione settimanale di 25 aprile e primo maggio. Non a caso oltre la metà delle partenze – quelle programmate da 7,4 milioni di nostri connazionali – si concentrerà nella giornata di giovedì 24.
L’87,2% resterà in Italia
Complici le temperature finalmente primaverili, la meta più gettonata si è rivelata il mare (43,8%), con località d’arte (25,2%) e laghi (10,3%) a completare il podio. Solo quarta la montagna (8,2%). Non stupisce quindi come quasi 9 vacanzieri su 10 – l’87,2%, per la precisione – abbiano scelto di restare in Italia, con i restanti a optare prevalentemente per un soggiorno turistico in una capitale estera. Sotto questo profilo, gli alloggi più scelti saranno case di parenti e amici (30,9%) e bed & breakfast (26,9%). Numeri inferiori invece per alberghi, residence e villaggi turistici (18%) e soprattutto locazioni brevi (9,2%), il che è emblematico di una diffusa volontà di risparmiare per far fronte al carovita. «Infatti, il 68% dei vacanzieri – si legge nel report – è stato influenzato nelle sue scelte per questa vacanza proprio dall’inflazione».

L’impatto del carovita
Sempre in tema di spese previste, le principali voci messe a bilancio saranno quelle relative ai pasti (34,4%) e alle spese di viaggio (21,5%). I pernottamenti assorbiranno invece il 18% del budget, mentre allo shopping verrà destinato il 10,4%. Attività preferite: passeggiate (85,9%), scoperta dell’enogastronomia locale (60,2%) e semplice relax (47,4%). Viceversa – si apprende – «tra gli individui intervistati che non andranno in vacanza, il 46,6% ha rivelato di non partire per motivi economici». A fronte dunque di un simile quadro in chiaroscuro, il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca da un lato ha affermato «che siamo di fronte a una tendenza positiva» auspicando che quest’ultima «prosegua il suo corso», dall’altro ha certificato che «l’aumento del costo della vita non lascia comunque tregua alle tasche degli italiani». Parziale quanto recente consolazione: il calo del prezzo della benzina, che nelle ultime ore ha raggiunto i minimi dal 2021.
24 aprile 2025
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