
Le ultime abbondanti piogge scese ieri nella Bassa archiviano definitivamente l’incubo siccità per l’agricoltura bresciana che — salvo sorprese del meteo nel mese di agosto — pregusta una delle annate migliori degli ultimi anni. Nonostante il caldo record di maggio e giugno, la regolarità delle precipitazioni mensili e l’assenza (per ora) dei devastanti tornado degli ultimi paiono garanzia di raccolti floridi. La stagione irrigua per il mais volge infatti al termine e i grandi laghi sono quasi pieni, garantendo quindi i volumi di «oro blu» necessari per chiudere la stagione.
Anche il Tavolo regionale che monitora il pericolo siccità il 28 luglio ha annunciato «lo scampato pericolo», ricordando che è a disposizione «il triplo della risorsa idrica stoccata nello stesso periodo del 2022», quando nei laghi lombardi c’era il 66% di acqua in meno della media storica. Oggi i laghi bresciani sono vicino al massimo della risorsa autorizzata:l’Idro è al 100% dei volumi concessi, il Sebino all’89% e il Garda al 77%. «Le ultime piogge hanno migliorato la situazione rispetto alla fotografia che abbiamo fatto il 17 luglio dove eravamo sotto di circa il 14% rispetto alla risorsa idrica media. Una situazione ulteriormente migliorata con le piogge degli ultimi giorni. La situazione è tranquilla» aveva commentato una settimana fa l’assessore Massimo Sertori (Enti locali, Risorse energetiche e Utilizzo risorsa idrica). «Quella di quest’anno non è certo una stagione paragonabile al 2022, quando abbiamo dovuto affrontare gravi problemi legati alla scarsità di acqua. Le ultime precipitazioni ci fanno ritenere che anche questa stagione irrigua potrà essere significativa e gestita con un buon margine di sicurezza» aveva aggiunto l’assessore regionale all’Agricoltura Alessandro Beduschi. Certo, non c’è da stare troppo tranquilli. Durante il Tavolo tecnico è stato ricordato come la stagione invernale 2024-2025 sia stata caratterizzata da una condizione altalenante di anomalie positive e negative di precipitazioni, con temperature sempre superiori alla media. Una situazione che ha portato a un inizio della stagione irrigua caratterizzato da un deficit di riserva nivale. Una situazione migliorata con le piogge di maggio, controbilanciate dalle alte temperature che hanno causato il completo scioglimento della riserva di neve.
Precipitazioni regolari ma non straordinarie quelle scese nel 2025 nella Bassa. Si prenda la stazione di rilevamento di Leno i cui dati sono disponibili sul portale del centro agrometeorologico della Provincia: da inizio anno sono scesi 432 millimetri di pioggia, a fronte di una media annuale di un metro. Gli anni più piovosi di sempre risultano il 1996 (con 1600 millimetri), il 2014 (con 1420 mm) e il 2024 (con 1416 mm). Per questo risultano comunque strategici i bacini di accumulo idrico finanziati dalla Regione. È già in funzione da un anno e mezzo quello di Castrezzato (ha una capacità di 150 mila metri cubi), mentre per la prossima stagione irrigua entrerà in funzione quello di Calcinato, finanziato con 14 milioni del Pnrr; ha una capacità record di 700 mila metri cubi e alimenterà i sistemi irrigui innovativi (aspersione, goccia, microirrigazione) di 34 aziende agricole.
Ci si deve attrezzare nei confronti del cambiamento climatico che avanza inesorabile: il dipartimento di Fisica dell’atmosfera dell’Università Cattolica ha registrato in provincia un aumento medio della temperatura negli ultimi 23 anni di ben 2,3 gradi. Ben oltre la soglia di 1,5 gradi fissata dalla Conferenza di Parigi nel 2015.
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3 agosto 2025 ( modifica il 3 agosto 2025 | 08:23)
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