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Pio Esposito, Valentin Carboni e Sucic: le tre novità dell’Inter di Chivu per colmare i vuoti di Inzaghi

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Con due vittorie (con Urawa Red Diamonds e River Plate) e un pareggio (contro i messicani del Monterrey) l’Inter chiude la fase a gironi del Mondiale per club, centrando la qualificazione agli ottavi di finale. In queste tre partite iniziali Cristian Chivu ha già mostrato alcune delle idee che dovrebbero poi caratterizzare la sua gestione tecnica anche nel corso della prossima stagione (o di questa, a seconda che si consideri il torneo statunitense organizzato dalla Fifa come la fine dell’annata scorsa o l’inizio della nuova). In questo senso il tecnico rumeno ha presentato una squadra che ha alternato 3-5-2 e 3-4-2-1 come strutture di base, mantenendo però quei principi offensivi che già avevano caratterizzato l’Inter di Simone Inzaghi. E questo a cominciare dalla volontà di continuare a dettare il contesto a partire da una costruzione ragionata dal basso, per poi andare ad attaccare la profondità o sviluppare nell’altra metà campo.

Pio Esposito soluzione fatta in casa per l’attacco?

All’interno di questo contesto e proprio nei cinquanta metri avversari si sono messi in luce tre elementi quali Francesco Pio Esposito, Valentin Carboni e Petar Sučić. Tutti e tre giovani, dato che parliamo di un 2003 (Sučić) e due 2005 (Pio Esposito e Carboni). Tutti e tre già protagonisti, visto che Pio Esposito ha sbloccato la gara con il River Plate, grazie a un assist di Sučić e che Carboni ha realizzato la rete del definitivo 2-1 che ha permesso all’Inter di superare gli Urawa Reds.

Al di là di questo impatto immediato, il rendimento dei tre ragazzi terribili nerazzurri potrebbe aprire loro delle opportunità nel corso della stagione 2025-26. Per caratteristiche infatti parliamo di calciatori che, sulla carta, hanno le potenzialità per sopperire ad alcune mancanze registrate dall’ultima Inter di Inzaghi. Per quanto concerne Pio Esposito ad esempio l’Inter nel ragazzo ha la possibilità di rinforzare un reparto offensivo che, l’anno scorso, ha sofferto il fatto di aver potuto contare praticamente solo su Marcus Thuram e Lautaro Martínez. Infatti, il contributo offerto da Mehdi Taremi, Marko Arnautović e Joaquín Correa (le alternative designate per il francese e l’argentino) è stato, in termini realizzativi, alquanto deficitario, avendo i tre messo insieme appena dodici reti, tutte le competizioni comprese.

In Pio Esposito invece l’Inter sulla carta si ritrova un giocatore che ha un certo feeling con la porta avversaria, bravo a riempire l’area di rigore e di raccogliere i suggerimenti provenienti dalle fasce, là dove l’Inter ha uno dei suoi punti di forza. Detto questo, il diciannovenne di Castellamare di Stabia è anche in grado di uscire dagli ultimi sedici metri per andare ad associarsi con i compagni sulla trequarti, potendo così aiutare lo sviluppo della manovra della sua squadra in zona di rifinitura.

L’arte del dribbling di Carboni

Da parte sua Carboni può portare all’Inter (dall’inizio o uscendo dalla panchina) quella capacità di saltare l’uomo in dribbling che è stata una delle carenze maggiori dell’Inter inzaghiana. Contro formazioni che si difendevano basse, infatti, la formazione allenata dal più piccolo dei fratelli Inzaghi ha incontrato spesso delle difficoltà, dovute ad una certa lentezza nel muovere palla ma anche alla mancanza di uomini in grado di creare superiorità numerica in zone di campo ristrette. Partendo come seconda punta o da secondo trequartista Carboni può aiutare a risolvere questo problema. Reduce da un campionato difficile con il Marsiglia (a causa di un infortunio al ginocchio) Carboni è rientrato a Milano con la volontà di trovare spazio nella società che lo ha visto crescere a livello di settore giovanile.

La duttilità di Sucic in mezzo al campo

Infine Sučić. Il centrocampista croato può giocare da mezzala ma anche da secondo mediano in una linea a due. Questo potrebbe spingere Chivu a mandarlo in campo sia nel 3-5-2 (da play o da mezzala) sia nel 3-4-2-1, accanto a Nicolò Barella o a un altro centrocampista (così da poter alzare l’italiano a ridosso dell’attacco). Partendo da queste posizioni, l’ex giocatore della Dinamo Zagabria avrà l’opportunità di mettere al servizio dell’Inter le sue qualità nel palleggio, che lo rendono un elemento particolarmente adatto a giocare nei momenti in cui sarà necessario dominare il possesso e dare fluidità allo sviluppo della manovra.

Sfruttando quindi il proprio lavoro a livello di settore giovanile e di scouting l’Inter si è portata a casa tre giovani sui quali provare a puntare, con un po’’ di coraggio, nel prossimo campionato. Una scelta che fa da contraltare a quella operata dal Milan. I cugini rossoneri hanno deciso di spedire il talentino Francesco Camarda al Lecce dopo averlo sballottato fra prima squadra e Milan Futuro, così come sono alle prese con la difficile gestione di Mattia Liberali, presentato un anno fa come potenziale crack e ora (dopo aver registrato soltanto una presenza fra i grandi), vicino ad una probabile cessione causa scadenza del contratto nel prossimo giugno.

26 giugno 2025

26 giugno 2025

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