
Una vita sul filo, di eccessi e cadute, racchiusa ora di un libro dal titolo «Eight». Paul Gascoigne si apre nella nuova uscita disponibile dal 23 ottobre, il cui sottotitolo dice tutto: «Il vero Gazza raccontato per la prima volta». Un’anticipazione di quanto si potrà leggere è arrivata in un’intervista televisiva sull’emittente britannica ITV nel corso del programma «Good Morning Britain» per lanciare il nuovo libro, in cui Gascoigne si è anche commosso. L’ex giocatore inglese della Lazio (tra il 1992 e il 1995), tra le altre cose, ha raccontato di avere «bevuto più di un goccio di brandy» durante la finale di Coppa di Lega scozzese nel 1996 con i Rangers, in finale contro gli Hearts (5-1).
Il trauma e la telefonata di Papa Giovanni Paolo II
Queste le sue incredibili parole: «Era l’intervallo, il mister mi chiese se avessi bevuto e io dissi di no. Lui rispose: «Allora vai a prenderne uno». Ne bevvi nove, segnai due reti e fui premiato come migliore in campo. Ma non mi fecero andare alla cena dopo la gara perché avevo già bevuto troppo».
Tanti i racconti di Gascoigne durante l’intervista, tra cui uno degli episodi più traumatici della sua vita: la morte del fratellino di un suo amico, investito da un’auto mentre lui era presente. «Mi ero preso la responsabilità di badare a lui. È corso avanti per un solo metro e una macchina l’ha colpito. È morto tra le mie braccia… credevo respirasse ancora, ma non era così. Ho fatto tante follie ma ora cerco di vedere la vita in modo diverso».
Poi un aneddoto estremamente divertente: «Ricevevo telefonate da George Clooney, Dustin Hoffman, Oprah Winfrey. Ricevevo chiamate da ogni dove. La migliore è stata quando Dino Zoff (all’epoca allenatore della Lazio, ndr) mi ha detto che c’era una telefonata. Ho risposto “Ditegli di andare a quel paese, mi sto allenando”. Il mister replicò “E’ bene che tu risponda alla chiamata”. Io dissi “No, mi sto allenando, ditegli che li chiamerò dopo l’allenamento”. Fermò l’allenamento, disse che era importante, quindi ho chiesto “Chi ca**o è?”. Dall’altra parte della cornetta c’era il Papa, Giovanni Paolo II. Gli dissi: “Ciao, Papa?” e lui riusciva a malapena a capire cosa stessi dicendo, ma mi fece sapere che voleva incontrarmi. Purtroppo arrivai in ritardo. Mi persi anche quello».
13 ottobre 2025
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