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Patto per la crescita delle imprese e politiche salariali, c’è la firma dell’accordo: investiti quasi 638 milioni

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Una firma «storica» quella avvenuta mercoledì 30 luglio nella sala stampa Belli situata nel palazzo della Provincia. Dopo averlo annunciato sottovoce in consiglio provinciale, e dopo la conferenza stampa dei sindacati, mercoledì è stato siglato il «Patto per la crescita delle imprese e politiche salariali». «È la prima volta che la Provincia autonoma di Trento ha la volontà di condurre operatori economici, quindi le parti datoriali e quelle sindacali, in un percorso impegnativo, sfidante e che guarda allo sviluppo del nostro territorio, alla crescita delle imprese e a una dinamica positiva dei salari». Così l’assessore provinciale allo Sviluppo economico Achille Spinelli.

L’accordo e le risorse

In sostanza, la Provincia impegna, in un triennio, quasi 638 milioni di euro (290 milioni a fondo perduto e 348 milioni in investimenti immobiliari e impianti) per favorire la competitività delle imprese. I dettagli dell’accordo sono quelli già elencati settimana scorsa. Ovviamente con alcune regole: «La Provincia mette risorse, mette tutto l’impegno possibile per poi farle circolare, ma fisserà anche dei paletti e dei vincoli seri che serviranno anche per stimolare ulteriori ragionamenti e approcci da parte delle imprese — ha spiegato Spinelli —. L’obiettivo è crescere, ma altrettanto importante è poter redistribuire ai collaboratori del primo fattore produttivo d’azienda, che sono i dipendenti, una maggiore quota di valore». Ad esempio, la Provincia si impegna a concedere sgravi Irap e incentivi solo alle aziende che si impegnano all’applicazione dei contratti collettivi più rappresentativi sul piano nazionale e gli integrativi territoriali e a introdurre sistemi di welfare a favore dei lavoratori.

Il patto trasversale

L’accordo, oltre che da Piazza Dante, è stato sottoscritto da: Confindustria, Confartigianato, Confcommercio, la Cooperazione, Ance, Confesercenti, Asat, Cgil, Cisl, Uil, Coldiretti, l’associazione dei contadini, Confagricoltura, Cia e Acli Terra. Un patto trasversale che impegna tutto il mondo trentino e che punta a far sì che, stimolando la crescita, avvenga una maggiore redistribuzione di ricchezza all’interno delle aziende. E di conseguenza aumentino i servizi, i consumi e, quindi, anche le entrate provinciali. «Ringrazio tutte le parti coinvolte perché questo protocollo era da tempo atteso dal sistema della comunità trentina — ha detto il governatore Maurizio Fugatti —. Lo vediamo come un accordo che possa portare ad una maggiore crescita del sistema in generale: il tema del potere d’acquisto, dei salari, degli stipendi, dell’innovazione e quello della capacità del Trentino di poter crescere».

Gli effetti della firma

I primi effetti di questa firma, salvo imprevisti causati dall’instabilità geopolitica e dalle decisioni economiche d’oltreoceano, dovrebbero iniziare a vedersi dal 2026, con l’avvio della stragrande maggioranza delle collaborazioni. L’approvazione del patto era slittata di una settimana a causa dei dubbi dei sindacati su alcuni passaggi. Quest’ultimi sono ancora rimasti irrisolti, ma Spinelli ha assicurato che, sebbene fosse «fuori luogo» allargare troppo il perimetro dell’accordo, questi temi verranno ripresi prossimamente. «È un patto sfidante perché ci sono degli oneri aggiuntivi, le nostre aziende non sono onlus, ma devono fare marginalità e quindi bisogna anche immaginare un percorso che veda una crescita concreta anche nella qualità delle nostre aziende e non necessariamente nella dimensione», ha detto Andrea De Zordo, presidente degli artigiani. «In un momento dove si vede una grande litigiosità, questo patto forse sancisce che se ci si mette insieme, ci si aiuta a far meglio e a rendere un territorio più attrattivo», ha detto Roberto Busato, direttore generale di Confindustria Trento. Anche per i sindacati è un buon patto, ma adesso ci si aspetta che gli interventi siano mirati per migliorare le imprese, le condizioni dei lavoratori e anche quelle dei giovani.


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31 luglio 2025

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