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Parolin: «Siamo sull’orlo di un baratro, c’è il rischio di un’escalation senza fine»

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Il crinale, il rischio del baratro. Sergio Mattarella ha evocato il 1914 e le tensioni che precipitarono le potenze nella Prima Guerra mondiale e il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, annuisce serio quando gli si chiede delle parole del Presidente della Repubblica dopo che i droni russi hanno violato lo spazio aereo della Polonia: «Sì, credo di sì, siamo sull’orlo di un baratro, nel senso che c’è un’escalation che fa paura. Condivido questa analisi, siamo davvero in un momento di grande pericolo. Se veramente non c’è un attimo di ripensamento sul cammino intrapreso, c’è il rischio di un’escalation senza fine e quindi anche di uno scoppio di una guerra di più largo raggio», sospira.

Mentre «il mondo brucia», come ha osservato Leone XIV, la Santa Sede continua a invocare le ragioni del dialogo contro la legge del più forte: «Stiamo facendo tutto il possibile, la nostra diplomazia sta cercando i contatti con tutti i protagonisti, parliamo, insistiamo, questi sono gli strumenti di cui disponiamo per cercare di fermare questa escalation», considera il capo della diplomazia vaticana.

Il cardinale risponde alle domande dei giornalisti, durante un convegno in Vaticano, e parla anche della situazione di Gaza: «Israele purtroppo non si ferma, nonostante i tanti appelli che sono stati rivolti anche della Chiesa cattolica, anche dal patriarca dei latini, il cardinale Pizzaballa». Il Papa e Parolin hanno incontrato la scorsa settimana il presidente israeliano Isaac Herzog: «Ci ha dato rassicurazioni che non ci sarà l’occupazione di Gaza, ha parlato espressamente di questo e garantito che quanto si dice non corrisponde alla verità e quindi non ci sarà occupazione». C’è da crederci? «Io do la buona fede a tutti, poi si tratta di vedere i fatti».

Parolin ricorda la «resistenza veramente ammirevole» dei cristiani nella Striscia, «rimangono accanto alle persone disabili, non vogliono cedere di fronte alla violenza, gli israeliani non si fermano ma loro vogliono continuare a rimanere nonostante tutto». Quanto alla Global Sumud Flotilla, gli attivisti in navigazione verso Gaza, «tutte le operazioni umanitarie che possono servire ad alleviare la situazione di grave crisi umanitaria che è presente nel territorio sono utili, quindi le valutiamo positivamente. Tutto quello che può servire alla popolazione di Gaza per aiutarla a uscire da questa crisi e dalla fame che stanno sperimentando è utile». Il cardinale resta comunque cauto rispetto all’iniziativa «preti contro il genocidio» sostenuta da trecento sacerdoti: «Non c’è da fare alcun commento, loro avranno trovato elementi per usare questa definizione. Noi per il momento non l’abbiamo ancora fatto. Questo si vedrà. Bisogna studiare, bisogna che ci siano appunto le condizioni per poter fare un’affermazione del genere».

Il Segretario di Stato vaticano ha commentato anche l’assassinio, negli Stati Uniti, dell’attivista trumpiano Charlie Kirk: «Siamo contro a ogni tipo di violenza, pensiamo che dobbiamo essere molto, molto tolleranti e rispettosi con tutti, anche se non condividiamo le stesse visioni, le stesse dichiarazioni, gli stessi pensieri. Ma se non siamo tolleranti e rispettosi e siamo violenti, questo produrrà davvero un grande problema nella comunità internazionale e nazionale”.


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11 settembre 2025

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