
In esclusiva, il Corriere pubblica l’appello degli artisti e gli attivisti iraniani che chiedono la cessazione dell’arricchimento dell’uranio da parte della Repubblica Islamica e la fine della guerra, degli attacchi militari alle infrastrutture vitali e delle uccisioni di civili in entrambi i Paesi
«Noi, firmatari di questa dichiarazione, sottolineando con fermezza la salvaguardia dell’integrità territoriale dell’Iran e il reale diritto del popolo alla sovranità, chiediamo la cessazione dell’arricchimento dell’uranio da parte della Repubblica Islamica e la fine immediata della guerra devastante tra la Repubblica Islamica e il regime al potere in Israele: una guerra che non solo distrugge infrastrutture e vite civili in entrambi i territori, ma rappresenta anche una chiara minaccia alle basi della civiltà umana.
L’arricchimento dell’uranio non è una questione che riguarda il popolo iraniano. L’Iran e il suo popolo non devono essere sacrificati per l’arricchimento dell’uranio e per le ambizioni della Repubblica Islamica. A nostro avviso, le autorità della Repubblica Islamica non hanno né la capacità né la volontà di risolvere i conflitti interni ed esterni dell’Iran; la migliore via per salvare il popolo iraniano e questa terra è che le autorità della Repubblica Islamica si dimettano e favoriscano una transizione dalla Repubblica Islamica alla democrazia.
Chiediamo alle Nazioni Unite e alla comunità internazionale di adottare misure immediate e decisive per costringere la Repubblica Islamica a cessare l’arricchimento dell’uranio, e per obbligare entrambe le parti in guerra a fermare gli attacchi militari alle infrastrutture vitali dell’altro e la strage di civili in entrambi i Paesi».
Firmatari:
Jafar Panahi
Shahnaz Akmali
Shirin Ebadi
Sedigheh Vasmaghi
Abdolfattah Soltani
Mohammad Rasoulof
Narges Mohammadi
16 giugno 2025
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