Home / Cinema e TV / Ornella Muti: «Il mio nome è stato sia una conquista sia una condanna. A 19 anni rimasi incinta di Naike e tutti mi dicevano di abortire, ma mia figlia mi ha salvata»

Ornella Muti: «Il mio nome è stato sia una conquista sia una condanna. A 19 anni rimasi incinta di Naike e tutti mi dicevano di abortire, ma mia figlia mi ha salvata»

//?#

Non si è mai sentita bella («me lo hanno sempre detto gli altri, ma quelle parole per me non avevano valore») e anche oggi che ha 70 anni (li ha compiuti lo scorso 9 marzo) Francesca Rivelli, in arte Ornella Muti, la pensa allo stesso modo. «Quando mi dicono che sono ancora bella, mi incazzo perché, arrivata a questo punto, mi piacerebbe semplicemente essere una persona e non un’immagine – spiega a “Vanity Fair” che l’ha intervistata per il lancio della sua autobiografia “Questa non è Ornella Muti” – . Mi tengo bene, ma è ovvio che non sia più quella di prima». Quel nome – Ornella Muti – che le è stato affibbiato da ragazzina l’ha vissuto sia come una conquista sia come una condanna. «Mi è rimasto attaccato addosso come un’ombra, un parassita che usa il mio corpo ma, per quanto possa lamentarmene, io sarò sempre sia Francesca sia Ornella. Con quest’ultima sono più attenta a come mi muovo, a quello che dico e a quello che faccio, perché ci sono delle persone che si aspettano delle cose da me. Francesca è quella che vedo tutti i giorni davanti allo specchio e che non mi dispiace trovare ogni tanto gonfia o stanca». 

Il tempo con lei è stato gentile, ma invecchiare non la spaventa più. «Quando vado a ritirare un premio e vedo le mie foto da giovane mi capita di pensare “che peccato” ma, alla fine, bisogna rassegnarsi. Rimanere fermi a quello che eravamo è stupido, un insulto alla vita. Le star non sono eterne: come per tutte le cose, c’è un inizio, un apice, una caduta e forse una risalita, ma se non avessi avuto dei punti di riferimento intorno a me, probabilmente mi sarei persa, imbottita di Xanax». E i suoi riferimenti sono i suoi figli e i suoi nipoti «che mi danno forza e stabilità». A proposito di Naike Rivelli, la primogenita, quando è rimasta incinta della figlia, l’attrice aveva solo 19 anni. «Tutti mi dicevano di abortire, ma non me la sono sentita e poi Naike mi ha salvata. Non è stato facile essere una madre sola in un mondo di uomini sempre pronti a giudicarti: lei è stata la luce che mi ha permesso di andare avanti, salvandomi da amicizie sbagliate e aiutandomi a non cadere in cose sbagliate». 

Non ha un uomo a fianco e tutto sommato le va bene così. «Ho sempre cercato qualcuno a cui potermi appoggiare e delle braccia in grado di accogliermi, forse anche per aver perso mio papà molto piccola, ma con gli anni ho capito che l’amore non deve essere idealizzato così come non deve essere idealizzato l’uomo. Mi è capitato in passato, e ho sofferto molto per questo. L’amore mi manca, certo, ma non ne faccio un cruccio. Se mai un uomo si avvicinasse oggi dovrebbe accettarmi per quella che sono». Ovvero? «Una donna che lavora tantissimo e che è legatissima ai suoi figli anche se sono ormai grandi».

23 ottobre 2025

23 ottobre 2025

Fonte Originale