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Orietta Berti e il nuovo singolo con Rovazzi: «Mia madre era una comunista, al nostro paese una statua di Lenin. Fedez? Parliamo di letteratura russa»

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Mille (con Fedez e Achille Lauro), Luna piena (con il testo anche di Rose Villain), La discoteca italiana (con Fabio Rovazzi), Una vespa in due (con Fiorello): duetti o terzetti improbabili, mondi opposti che si incontrano, Orietta Berti ci riprova ancora.

Il 27 giugno esce per Time Records «Cabaret», il nuovo singolo in collaborazione con Fabio Rovazzi e i FuckYourClique. Dica la verità, li conosceva?
«Non li avevo mai sentiti. E infatti mi sono un po’ confusa, li chiamavo FuckYourLike. La prima volta li ho visti in una foto, erano vestiti come dei lord inglesi: carini, ho detto».

Altro che lord, sa che un loro testo in particolare è volgarissimo?
«Ho voluto ascoltarli e non capivo bene le parole. E infatti loro mi hanno detto: è meglio che non capisci».

Con Rovazzi invece è la seconda volta.
«Ma con Fabio siamo in polemica: è andato in vacanza in Thailandia e fino al 27 non possiamo far uscire la canzone perché non è pronto il video. Abbiamo anche litigato perché come al solito è arrivato in ritardo. È pure tornato bianco come un lenzuolo, ha detto che l’abbronzatura è andata via per colpa dell’aria condizionata dell’aereo. Solo a lui succedono queste cose».

Punta a diventare un tormentone estivo?
«Cabaret ha un ritornello solare, positivo, rimane subito in testa, mentre le strofe parlano della nostra società che tra eccessi e apparenze a volte si perde… La musica è orecchiabile ma anche delicata, molto raffinata».

«La vita è un cabaret»: cosa significa?
«Che la società è un vero cabaret: ci sono tragedie che vengono trattate come fossero cose ironiche, insomma. C’è gente che spende un sacco di soldi quando c’è mezzo mondo che muore di fame. È tutto un paradosso».

Nel brano cita Lacerenza e Corona. A occhio non avete niente in comune.
«Ma cosa posso pensare di personaggi così? Io mi vergognerei fossi in loro, perché ho un carattere pulito, sono cresciuta in una famiglia onesta, non chiacchierona e non chiacchierata».

Vi sentite ancora con Achille Lauro?
«Achille mi manda sempre i trucchi della sua linea di make-up. Ma io gli dico che non posso mettermi quegli ombretti che si mette lui, perché sono troppo forti per me. E lui, visto che abbiamo lo stesso stilista, mi prende in giro: allora smetti di vestirti come me».

E Fedez?
«Ci sentiamo spesso, è sempre gentile nei miei riguardi. Nel suo podcast mi ha fatto conoscere questi due rapper, Ski & Wok, che sono due patatoni. Con Federico abbiamo parlato di letteratura russa, io sono entusiasta di Evtušenko e delle sue poesie».

Fedez le conosceva, dica la verità?
«A me sembrava di sì».

Sua mamma era una comunista di ferro. Suo papà invece era molto religioso, devoto di San Giovanni.
«A Cavriago, il mio paese natale, c’è ancora un busto di Lenin, sempre onorato con dei fiori rossi. Quando Lenin decise di fare la rivoluzione, Cavriago fu il primo paese in Europa a mandare un contributo: 500 lire di allora, una bella cifra».

Lei però è molto credente.
«Sono una donna che prega molto, anche per gli altri, mi rammarico per questa società: vorrei un mondo diverso, ci sono troppe guerre, c’è troppa gente che non ha mai ascoltato il Papa».

A cosa ha detto no?
«Ultimamente dovevo fare degli speciali sulla mia carriera, ma sono stata io a rifiutare perché penso che in questo periodo la gente non sia propensa a stare ferma a vedere degli special su un cantante».

Non ha mai vinto Sanremo.
«È un peccato. Piace a tutti vincere, però ho partecipato tante volte a Un disco per l’Estate e l’ho anche vinto, ho venduto milioni di album».

Chi le piace tra le cantanti della nuova generazione?
«Sono tutte bravissime. Annalisa e Elodie sono belle e brave. Se hanno un corpo da scoprire, è meglio che lo scoprano, no? Finché sono giovani. La Rose poi…».

Rose Villain.
«Sono particolarmente affezionata a lei, Luna Piena è stato un grande successo in tutte le discoteche gay. Ancora adesso mi arrivano i video di queste drag queen che si vestono come me e cantano le mie canzoni nel loro spettacolo».

Il suo vizio?
«Le collezioni. Ho collezionato acquasantiere, scarpe, borse, puffi: tengo tutto».

16 giugno 2025

16 giugno 2025

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