
Intesa, ma con la rottura finale tra Ammann e Fiom Cgil che non firma. Mentre, sempre nel Veronese, scatta lo sciopero ad oltranza alla Fdf di Vallese di Oppeano per il mancato pagamento degli stipendi di settembre. Sono i due casi di crisi aziendali nella meccanica emersi ieri. Il fatto nuovo, è quello di Fdf, azienda che produce barre e tubi cromati, dove la Rsu, con Fiom e Uilm, hanno dichiarato lo sciopero a oltranza dei 92 dipendenti per il mancato versamento degli stipendi di settembre.
«I lavoratori – spiegano i sindacati – chiedono che vengano prontamente pagati e che sia presentato un piano industriale serio che delinei il futuro dell’azienda, dopo cinque anni d’uso di ammortizzatori sociali. Per il 20 ottobre, quando si terrà un incontro con la proprietà, vogliamo siano presentate soluzioni concrete per risolvere il problema di liquidità che mette a rischio l’andamento dell’azienda e che scelgano di ricapitalizzare o di rivolgersi alle banche. Non è più procrastinabile – concludono Fiom e Uilm – la necessità di prendere decisioni efficaci e fattibili per definire un rilancio dello stabilimento e riconquistare il mercato».
Sul fronte di Ammann Italy di Bussolengo, azienda delle macchine per asfaltatura che la scorsa primavera aveva annunciato 64 esuberi su 157 per la scelta di concentrare in Turchia la produzione. Al tavolo dell’Unità di crisi della Regione, nonostante il consenso della Rappresentanza sindacale interna (Rsu), Fiom Cgil non ha voluto firmare, data la mancata disponibilità di ammortizzatori sociali e iniziative di riqualificazione nell’intesa. Anzi, dato che nel frattempo, in seguito a dimissioni e licenziamenti disciplinari, le figure giudicate in eccesso sono scese da 64 a 29, scesi a 26 con 3 ricollocamenti, la Cgil ha segnalato all’Inps e all’Ispettorato del lavoro gli esoneri. Ragion per cui, aggiunge il segretario della Fiom di Verona, Martino Braccioforte, «invitiamo i lavoratori coinvolti ad attivarsi con strumenti legali contro i licenziamenti».
Più attenuata la descrizione dell’esito da parte della Regione. «L’accordo – riporta una nota – chiude una lunga fase di confronto tra azienda e parti sindacali che si protraeva da aprile. I lavoratori interessati sono 19 con tre ricollocazioni in altre funzioni aziendali e un incentivo all’esodo per le uscite volontarie. Ribadita la disponibilità delle politiche attive del lavoro regionali che dovessero rivelarsi necessarie ad agevolare il ricollocamento».
14 ottobre 2025 ( modifica il 14 ottobre 2025 | 17:53)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
14 ottobre 2025 ( modifica il 14 ottobre 2025 | 17:53)
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