
La macchina dell’evento è gigantesca, servono tante braccia e molte teste: è partita la caccia ai lavoratori delle Olimpiadi Milano Cortina. Non parliamo delle migliaia di volontari in via di reclutamento, ma dei lavoratori da ingaggiare con un contratto a tempo determinato: gli stagionali dei Giochi. Il calcolo è presto fatto: nel solo Veneto si stima un fabbisogno di 300 addetti per le attività proprie del comitato organizzatore, ovvero alle dipendenze della Fondazione, a cui bisogna aggiungere circa 500 unità nell’indotto su scala regionale, su un totale di 3500. Siamo in piena corsa, come testimoniano i termini di scadenza indicati negli annunci pubblicati da Randstad, l’Agenzia del lavoro che gestisce la partita da partner dei Giochi: la gran parte ha come data limite i giorni tra la fine di ottobre e gli inizi di novembre. I contratti, nella stragrande maggioranza dei casi, hanno una durata prevista tra i due e i quattro mesi.
Le figure richieste
Ma di chi va in cerca la Fondazione? C’è di tutto: si va dal coordinatore dei trasporti a Cortina all’operatore logistico junior a Verona, fino all’event assistant, sempre nella Conca ampezzana. E volendo abbondare con gli inglesismi che affollano gli annunci di questo tipo, c’è bisogno anche di un cleaning and waste venue supervisor a Cortina, che in parole povere vuol dire lavorare alla «gestione della reportistica quotidiana: raccogliere e presentare dati su personale, rifiuti, incidenti, reclami» legati allo svolgimento degli eventi olimpici. C’è spazio anche per laureati in Economia (almeno triennale) che vogliono lavorare come finance specialist – qui non c’è bisogno di traduzione – e per comunicatori che aspirerebbero a un posto da addetto stampa. C’è qualcosa anche a Venezia, dove sarà operativo, all’aeroporto Marco Polo, un addetto all’accoglienza delle delegazioni olimpiche durante arrivi e partenze. Tra le tantissime figure da reperire nell’indotto, che quindi non lavoreranno direttamente per la Fondazione ma per società e aziende (anche pubbliche) in appalto, ci sono allestitori di strutture tecnologiche e informatiche, baristi, autisti soccorritori (a Cortina, Verona e in un caso pure a Padova), fisioterapisti e infermieri.
Cinquecento persone in fila per trovare lavoro
Sentendo quest’ultima parola, il pensiero sorge spontaneo: nell’era della scarsità di personale sanitario e della fatica nell’assunzione degli stagionali, siamo sicuri che la Grande Macchina non si trovi con l’acqua alla gola alla vigilia dell’inaugurazione? Emanuele Marconi, manager Randstad, è fiducioso: «Lo dimostra il recruiting day che abbiamo organizzato a Milano. Lunedì scorso si sono messe in fila cinquecento persone, in una giornata segnata dal maltempo e dagli scioperi dei trasporti urbani. È stata un’affluenza enorme». La carta vincente, secondo Marconi, è proprio l’idea di partecipare, da dentro, a qualcosa di irripetibile: «Verrebbe da dire che il mondo dei giovani è il tipico target, ma in realtà abbiamo visto che è uno strumento per tutte quelle figure che vivono, diciamo, con un sogno nel cassetto». Lavorare per le Olimpiadi, appunto. D’altronde, un ragionamento simile lo suggeriscono i numeri su un altro tipo di reclutamento, quello dei volontari: la Fondazione ha registrato oltre 130 mila candidature, a fronte di 18 mila posti offerti. Il 46% si è reso disponibile a partecipare sia durante i Giochi Olimpici che Paralimpici. E si sono affacciati da ben 170 nazioni diverse: dopo l’Italia, le maggiori candidature sono arrivate da Stati Uniti e Francia. Si tratta di giovani, ma non mancano gli over 60.
Retribuzione e alloggi
Fin qui la poesia, ma poi c’è la prosa che riporta alle voci retribuzione e alloggio dei lavoratori. I candidati locali saranno privilegiati nella selezione, ma «sarà difficile – ammette Marconi – trovare tutte le figure ricercate tra coloro che hanno una casa a Cortina o a Verona, o che possono raggiungere i luoghi olimpici in tempi brevi. Non è un tema che ci compete, ma posso dire che con la Fondazione si sta ragionando sull’housing». Insomma l’alloggio sarà garantito per chi viene da fuori, ovviamente non sempre e non per tutti. Dipende dalle figure e dal fabbisogno.
Proprio il reperimento di un tetto nelle piazze olimpiche è una delle grane da risolvere anche per le istituzioni pubbliche: è di pochi giorni fa la notizia di un nuovo rinvio del bando (dal 24 al 30 settembre, martedì prossimo) per l’ospitalità delle forze dell’ordine nei 55 giorni di preparazione e svolgimento delle Olimpiadi a Cortina. Bisogna trovare posto per 456 agenti, militari, ufficiali. E finora le risposte dal territorio sono state tiepide.
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26 settembre 2025
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