
C’era una giovane Olimpia Milano che vinceva e tanto tra gli «Under», una doppietta memorabile nel 1977 e 1978: due titoli consecutivi allora Juniores, con protagonisti futuri membri della Hall of Fame del club: Franco Boselli e Vittorio Gallinari. Oltre a Dino Boselli, Francesco Anchisi, Valentino Battisti, Carlo Fabbricatore, Enrico Lana, tutti giocatori che avrebbero poi indossato la divisa dell’Olimpia in serie A. La storia si è ripetuta, ma rischia di essere monca. Perché dopo altri due titoli consecutivi Under-19 e due Next Gen Cup, per i talenti di oggi ci sarà poco futuro a Milano. I gioiellini biancorossi guardano altrove, sono ambiziosi, inseguono borse di studio e sognano l’America, più di quanto potessero fare i loro predecessori. Il basket è senza confini, gli Stati Uniti sono l’Eden. A un giovane con un progetto di grandezza, l’Italia sta stretta. Dopo il secondo scudetto consecutivo, in finale contro Trento, i ragazzi di coach Michele Catalani si aprono ai sogni. Ognuno sulla propria strada.
Quattro di loro volano negli Stati Uniti, altri due hanno ambizioni da Nba e provano ad arrivarci passando da formative esperienze all’estero restando in Europa, una sorta di Erasmus. Sono Luigi Suigo e Diego Garavaglia, entrambi del 2007, che hanno scelto rispettivamente i serbi del Mega Basket e i tedeschi del Ratiopharm Ulm. Si metteranno alla prova in prima squadra in campionati tosti, competitivi, fisici. In squadre fresche, che responsabilizzano l’incoscienza dei giovani. Avranno più spazio di quanto ne avrebbero avuto a Milano e sperano di aver trovato un ponte verso gli Stati Uniti, con l’ambizione di essere scelti al prossimo Draft per un posto in Nba: i due club hanno legami diretti con il mondo americano, sono stati trampolini di lancio per diversi giocatori negli ultimi anni. Suigo ha la stoffa e la testa da possibile nuovo crac, è alto 220 centimetri e tecnica da esterno, mentre Garavaglia è stato al 100% un ragazzo Olimpia, da sempre, ha visione e spirito difensivo. Luigi e Diego finiranno la scuola dell’obbligo lontano da casa, via dall’Italia.
Garavaglia ha partecipato alla spedizione dell’Italia Under-18 agli Europei, con la medaglia di bronzo al collo. Con lui altri due ragazzi Olimpia, Achille Lonati e Mattia Ceccato, anche loro del 2007. Lonati da molti è addirittura paragonato a Steph Curry per il modo di stare in campo. Gestisce bene la palla e ha un tiro dalla lunga distanza invidiabile per un ragazzo della sua età. Giocherà in Ncaa a St.Bonaventure (New York). Si metterà subito alla prova in America come Omar Kareem (marocchino del 2007, andrà a Kansas), Leonardo Van Elswyk (nato a Londra nel 2006 ma italiano, il padre Peter ha giocato alla Pallacanestro Viola a Reggio Emilia con Manu Ginobili, vestirà la divisa dei Colorado Buffaloes) e Jacopo Alberti, che ha scelto di andare a studiare alla Virginia University. Succose borse di studio e tanto basket. Sogni di carriera con la pallacanestro e istruzione viaggiano ancora insieme, per molti di questi ragazzi. Riccardo Casella, 2006, play e capitano indiscutibile dei ragazzi dell’Olimpia, va a Roma, alla Luiss: studierà Economia e Management e giocherà in serie B, un passo in avanti dopo aver giocato in serie B interregionale (la fase inferiore) con l’Oleggio Magic Basket come i suoi (ex) compagni a Milano grazie alla partnership tra le due società.
Resteranno a Oleggio (e dunque nelle giovanili dell’Olimpia) il già citato Ceccato, Toffanin, Youssef, Cortellino e Grassi, anelli di congiunzione tra un passato ricco di grandi successi e un futuro da definire per l’Olimpia dei giovani. Per tutti gli altri, beh: un grosso in bocca al lupo e porte sempre aperte, perché da giovani sognare è un imperativo ma il basket oltreconfine sa essere spietato. Il ritorno a casa in futuro può essere un’opzione. Ma adesso è tempo di sognare in grande. Lontano dall’Italia e da Milano.
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22 agosto 2025 ( modifica il 22 agosto 2025 | 07:54)
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