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Nutella contraffatta: Ferrero vince la causa in India, stop all’imitazione della crema spalmabile piemontese

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Ferrero ha ottenuto una vittoria legale significativa in India a tutela del proprio marchio di punta, la Nutella. L’Alta Corte di Delhi infatti si è pronunciata a favore del gruppo dolciario italiano in una causa per violazione di marchio intentata contro Mb Enterprises, azienda con sede a Thane, nello Stato del Maharashtra, colpevole di aver commercializzato una crema spalmabile al cacao e nocciole che imitava graficamente il celebre prodotto ideato da Michele Ferrero. A riferirlo è l’agenzia di stampa «Nova» richiamando il sito indiano di informazione giudiziaria “Bar and Bench”.

La causa e il sequestro

La causa è iniziata già nel 2021, dopo che la Food and Drug Administration del Maharashtra aveva sequestrato più di 950 mila confezioni contraffatte e quasi 400 mila componenti di confezionamento, incluse etichette, tappi e barattoli progettati per imitare quelli dell’originale Nutella. Ma adesso l’Alta Corte ha ordinato a Mb Enterprises di risarcire Ferrero con 3 milioni di rupie, pari a circa 30 mila euro, vietando all’azienda ogni futura attività commerciale riferibile al prodotto contraffatto. Una vittoria importante per la multinazionale italiana proprio a partire dall’India, un mercato in rapida ascesa e composto da quasi 1 miliardo e mezzo di abitanti. Un bacino di un certo peso per qualunque azienda che opera nel food & beverage.

La sentenza dell’Alta Corte di Delhi

Il giudice Saurabh Banerjee ha riconosciuto che Nutella, presente a livello globale dal 1964 e nel mercato indiano dal 2009, è un «marchio notorio», ovvero un brand che gode di ampia riconoscibilità e reputazione, diventato “sinonimo di crema spalmabile al cacao e alle nocciole”. Una caratterizzazione giuridica che rafforza la posizione del brand contro futuri casi di plagio in tutto il mondo.

Il precedente, la sconfitta nel derby italiano 

Non era andata allo stesso modo a gennaio 2024, quando Nutella perse la battaglia legale andata in scena in Francia contro i cugini italiani «Rigoni di Asiago». A far nascere la lite tra i due marchi era stato uno spot pubblicitario andato in onda tra il 2019 e il 2020 nel Paese transalpino.  La Rigoni di Asiago infatti promuoveva la sua Nocciolata, diretta concorrente della Nutella, mettendo in risalto l’assenza dell’olio di palma e mostrando un orango che si rilassava in giardino (a rischio estinzione a causa della deforestazione). Una pubblicità che aveva mandato su tutte le furie la famiglia Ferrero, che invece l’olio di palma lo usa eccome. Da qui l’accusa di «denigrazione», rispedita al mittente dal Tribunale con tanto di risarcimento (circa 10 mila euro di compensazione) ai concorrenti veneti.


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4 agosto 2025

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