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Nuovo stadio di Trento, scintille in consiglio comunale sull’impianto di San Vicenzo. FdI: «Troppo piccolo»

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«Troppo piccolo». «Soldi spesi per il consenso». Lo stadio di calcio previsto a San Vincenzo ha infiammato martedì il consiglio comunale. Sul tavolo, il parere sulla proposta di variante al progetto unitario, presentata dalla Provincia e legata proprio alla realizzazione dello stadio, oltre che a strutture per il ciclismo in vista dei Mondiali del 2031.

Le tappe della vicenda

A illustrare il documento è stata l’assessore Monica Baggia. Che ha ripercorso le tappe della vicenda, dal 2019 fino all’approvazione del progetto unitario da parte del consiglio comunale del 2023. Per poi arrivare agli ultimi passaggi: dai «nuovi scenari» prospettati dalla Provincia a inizio estate fino alla proposta di variante dell’autunno. Con la visione presentata recentemente dal sindaco Franco Ianeselli e dal governatore Maurizio Fugatti. In questo quadro, ha spiegato Baggia, il Comune è pronto a dare via libera alla proposta di variante del progetto unitario (con iter d’urgenza per poter accedere al bando «Sport missione comune 2025»). «Ma subordinato a prescrizioni precise» ha aggiunto. Come il «rispetto di elevati standard architettonici, paesaggistici e ambientali nella progettazione». Da rispettare, anche le prescrizioni dei Servizi comunali, di Asis, delle circoscrizioni. Come la garanzia dei collegamenti ciclabili e pedonali tra San Vincenzo e i territori vicini, ma anche la necessità di inserire «uno spazio lungo la linea ferroviaria destinato a un futuro sistema di trasporto di massa, con fermate opportunamente integrate nell’area». Ancora, la necessità di «ricollocare nell’area di San Vincenzo o in altre località il campo da softball che attualmente insiste sulle aree che saranno utilizzate per la realizzazione del nuovo Polo ospedaliero» e di consentire l’utilizzo di almeno un campo anche per altri sport.

«Mancanza di visione»

Come prevedibile, l’argomento ha stimolato il dibattito in Aula. Con gli occhi puntati, in primo luogo, sul nuovo stadio di calcio. E sulle dimensioni di partenza: 1.500 posti, incrementabili nel caso in cui il Trento calcio riuscisse ad acciuffare l’agognata serie B. «Uno stadio così non va bene, pensare a un impianto da 1.500 posti mi fa sorridere» ha tuonato Pino Urbani di FdI. Che ha chiesto di «sentire anche il Trento calcio, come si sono sentite le società di basket e di volley». «Bisognerebbe puntare a 12mila posti. Se lo lasciamo così ci sono più posti in Duomo» ha rilanciato Andrea Demarchi (Prima Trento). «Ma l’attuale stadio è spesso mezzo vuoto» ha ribattuto Martina Margoni (Generazione Trento). Che ha accusato l’amministrazione di «mancanza di visione»: «Si trovano facilmente risorse per opere che portano consenso, lasciando indietro gli interventi che realmente servirebbero alla città». «Un modo di procedere istituzionalmente irrispettoso» le ha fatto eco il capogruppo Claudio Geat. Mentre Giulia Bortolotti (Onda) ha rilanciato le accuse a Ianeselli: «Siamo di fronte a una pianificazione urbanistica della città improvvisata e a scelte estemporanee». E ha incalzato: «Ma davvero in quella zona servono cinque campi da calcio?». Considerato, ha concluso, «che lì potrebbe anche uscire la Valdastico». «Qualche anno fa il centrosinistra non pensava certo di realizzare lo stadio di calcio a San Vincenzo» ha punto Devid Moranduzzo (Lega). 

«L’idea — ha proseguito — era di costruirlo in Destra Adige. Ma non era la visione del Trento calcio. Per fortuna è intervenuta la Provincia a trovare una mediazione». E sulle dimensioni: «Ha ragione Urbani. Ma ci confronteremo». «I numeri si decideranno più avanti» ha sottolineato Roberto Sani (Sì Trento). Ha puntato l’attenzione sui parcheggi, infine, Renato Tomasi: «Sono troppi» ha detto il consigliere del Gruppo misto. Che ha proposto di interrarli. Alla fine, la delibera è stata approvata con 35 voti a favore, 3 i contrari.


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19 novembre 2025 ( modifica il 19 novembre 2025 | 15:01)

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