
«Contro la violenza di genere ci vuole una riforma strutturale che inserisca l’educazione affettiva e sessuale nelle scuole italiane, una volta per tutte». Nei giorni in cui un emendamento della Lega al ddl Valditara rischia di vietarla fino alla scuola media, parte da Torino una petizione promossa da TOxD «Torino Città per le donne» per sostenere l’educazione sessuo affettiva nelle scuole.
La raccolta firme è stata presentata giovedì durante la mattinata dedicata alle scuole del «Festival Women & the City» sulla parità di genere organizzato da TOxD, davanti a una platea di 350 studenti di 7 istituti superiori nell’aula magna del campus Einaudi e 800 persone collegate a distanza tra cui gli studenti del liceo scientifico Salvemini di Bari. «È necessario insistere su questo punto perché ormai si sta giocando una battaglia ideologica, mentre su certe cose non si scherza», dice Anna Mastromarino, docente di diritto pubblico comparato all’Università di Torino e presidente del comitato scientifico di TOxD che ha scritto l’articolato testo della petizione. «La Costituzione è molto chiara: all’articolo 30 parla di dovere delle istituzioni di educare. Oggi le famiglie danno i cellulari ai bambini in età sempre più bassa, vivono immersi in una informazione tossica che non sono in grado di elaborare ed è ancora più importante che si faccia formazione a scuola».
A favore della petizione sono intervenuti il magistrato e ex presidente del Senato Pietro Grasso, presidente della Fondazione Scintille di Futuro e lo psicologo Alberto Pellai, in dialogo con gli studenti. «Mai petizione può essere più giusta in questo momento rispetto alla deriva ideologica che si sta prendendo, anche perché l’educazione di questo tipo è prevista dalla convenzione europea di Istanbul ratificata dall’Italia», ha dichiarato Grasso.
La petizione ha già raccolto 600 firme in poche ore e si può sottoscrivere online sul sito del Festival Women & the City, diretto dalla giornalista Elisa Forte e giunto alla terza edizione. «Come medico mi affido all’Oms che raccomanda che l’educazione affettiva e sessuale accompagni la crescita dalla scuola dell’infanzia fino al termine delle superiori – ha spiegato Pellai -. Noi abbiamo una politica che legifera contro il parere di un’agenzia tecnica ed è un paradosso perché dovrebbe essere il contrario. Le scuole medie, dove sarebbe vietato, sono quelle che più ne avrebbero bisogno in assoluto perché i ragazzini sono immersi nella pornografia in rete, uno dei fattori di rischio della violenza di genere». Al termine della mattinata gli studenti si sono riuniti all’ingresso del Campus per un minuto di rumore per Giulia Cecchettin. Mazzi di chiavi, urla e battimani per lei e per tutte le vittime di femminicidio.
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23 ottobre 2025 ( modifica il 23 ottobre 2025 | 17:40)
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