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Nidi gratis e scuole aperte d’estate, i dubbi del Pd: «Bene il servizio a sostegno delle famiglie, ma i Comuni vanno aiutati»

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«Gli annunci sono sempre tanti, ma bisogna anche essere concreti e spiegare alle famiglie come si intende raggiungere determinati obiettivi». Questa la premessa della consigliera provinciale Francesca Parolari (Pd), con la quale ha voluto discutere il tema legato alle politiche familiari ed educative in provincia di Trento. Specialmente in seguito alle dichiarazioni degli scorsi giorni da parte del presidente Maurizio Fugatti. Annunci, i suoi, relativi alla «gratuità» degli asili nido e alle scuole aperte a luglio. Sulla prima questione il gruppo consiliare del Pd ha rimarcato: «Valutiamo in maniera positiva l’impengo del governatore di voler rendere questo servizio gratuito — ha detto Francesca Parolari, intervenuta con i consiglieri Alessio Manica e Lucia Maestri —, perché si tratta di mettere a terra la volontà del Consiglio». Tuttavia, sono diverse le perplessità da parte dei dem: la prima riguarda il «mancato coinvolgimento dei Comuni»: «Ricordiamo che sono loro i titolari del servizio di asili nido — ha sottolineato Parolari —. Tra i Comuni c’è chi impegna risorse proprie per contenere le rette, e c’è anche chi copre interamente la spesa. Non si può mettere tutto sullo stesso piano, altrimenti si genera disparità di trattamento». Secondo la consigliera provinciale, la quota a carico della Provincia per quanto riguarda la copertura del posto di un bambino al nido oscillerebbe fra i 7.100 e i 7.400 euro al mese: «Quando il costo reale per bambino varia fra i 12 e i 14 mila euro all’anno: questo significa che — ha continuato Parolari — se le rette sono rimaste ferme, la differenza è stata messa dai Comuni».

Il nodo dei bandi

Tanti i dubbi dei dem anche per quanto riguarda l’annuncio del governatore in merito alla volontà di tenere aperte le scuole a luglio. «Bene che si potenzino i servizi di conciliazione— hanno anticipato — ma se si vuole raggiungere l’universalità di questo servizio ci sono delle questioni da considerare». Una di queste riguarda le modalità di gestione: «Si dovrebbe agire attraverso i bandi. Chi li prepara? I Comuni o gli istituti comprensivi?», si interrogano all’interno del gruppo consiliare del Pd: «In più, serve un numero di educatori almeno pari al numero di insegnanti. Dove si trovano se oggi si fa già fatica a recuperare persone che lavorino d’estate?».
Dubbi anche sulla questione «zerosei», soprattutto dopo la modifica apportata al ddl Masè da parte dell’assessora Francesca Gerosa: «Così non si costruisce un sistema integrato, ma si vuole solo riempire le strutture in sofferenza numerica, come quelle di alcune valli».

4 novembre 2025 ( modifica il 4 novembre 2025 | 12:19)

4 novembre 2025 ( modifica il 4 novembre 2025 | 12:19)

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