
DALLA NOSTRA INVIATA
LONDRA – I capelli raccolti, lo sguardo triste fisso nel vuoto, la camicia bianca troppo grande e quelle clavicole sporgenti su cui cade appositamente l’occhio. Sono due le pubblicità di Zara che sono state messe al bando oggi dall’Advertising Standard Authority (Asa), l’autorità di regolamentazione della pubblicità del Regno Unito, che ha bacchettato il gruppo spagnolo giudicandolo «irresponsabile» per aver usato modelle di una «magrezza malsana» sull’app e sul sito web britannico. Nella seconda immagine, una ragazza dal viso «smunto» indossa un abito bianco corto che mette in risalto «le gambe filiformi» che appaiono «assolutamente sproporzionate rispetto alle braccia».
Zara subito rimosso le pubblicità, limitandosi a ribadire che entrambe le modelle in questione avevano fornito «un certificato medico» che attestava «la loro buona salute». «L’azienda si impegna a proporre contenuti pubblicitari responsabili – ha dichiarato poi un portavoce del gruppo -, ha già ritirato le due foto e eseguirà controlli più stretti sulla selezione delle immagini in futuro».
A denunciare la pubblicità malsana erano state i gruppi di attiviste femministe che sono impegnate a contrastare i messaggi subliminali pro anoressia nel mondo della moda.
Non è il primo caso nel 2025. L’Asa all’inizio dell’anno aveva già vietato una pubblicità di jeans del gruppo di abbigliamento low cost Next perché enfatizzava in modo irresponsabile la snellezza delle gambe della modella. A luglio, invece, lo stesso è capitato al gigante della grande distribuzione Marks & Spencer che ha dovuto ritirare un’immagine in cui la ragazza appariva talmente sottopeso da sembrare malata. Un effetto voluto dall’azienda, secondo l’Asa, vista la scelta dell’abbigliamento, tra cui «grandi scarpe a punta» che enfatizzavano «la snellezza delle sue gambe» e che rendevano la testa sproporzionata.
6 agosto 2025
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