La notte non dorme mai. Nemmeno il business miliardario che le gira attorno. Anche nel 2024, la musica elettronica conferma la sua traiettoria ascendente. Il valore complessivo del settore ha toccato quota 12,9 miliardi di dollari, in crescita del 6% rispetto all’anno precedente. A dirlo è l’IMS Business Report 2025, pubblicato da MIDiA Research e presentato come ogni anno all’International Music Summit di Ibiza, il salotto globale dell’economia del clubbing.
Più che un genere musicale, un motore economico
Il report fotografa un’industria ormai strutturata, spinta da tour globali, piattaforme digitali, festival e community sempre più fedeli. La ripresa post-pandemica è archiviata: oggi la crescita è organica, sostenuta da streaming, ticketing, social e fanbase giovani e internazionali. Solo i 100 tour principali del 2024 hanno generato 9,5 miliardi di dollari, mentre a Ibiza la biglietteria dei club ha superato i 150 milioni di euro, trainata dai biglietti premium.
Festival, nuovi suoni e numeri social
La musica elettronica è sempre più centrale nei grandi eventi: nel 2024 il 18% degli artisti dei 100 festival più importanti del mondo proveniva da questo universo sonoro. Su TikTok, l’hashtag #ElectronicMusic ha superato quota 13 miliardi di visualizzazioni, con una crescita del +45% in un anno. In parallelo, Afro House e Drum & Bass sono tra i sottogeneri più in ascesa su Beatport, confermando la varietà di un ecosistema musicale in costante mutazione.
Fan attivi e streaming di nicchia
Il pubblico elettronico è tra i più coinvolti: ascolta più ore di musica, spende di più e interagisce di più con contenuti e artisti. Un terreno fertile per le etichette indipendenti, che oggi rappresentano il 30% del mercato globale. E mentre lo streaming generalista cresce del 6%, piattaforme verticali come Beatport registrano performance positive ormai da otto anni consecutivi. Segno che la specializzazione paga.
Il ruolo dei grandi marchi: il caso Pacha
Tra i protagonisti dell’ecosistema elettronico non mancano i grandi brand storici che continuano a influenzare positivamente il mercato ponendosi come apripista per le innovazioni e sperimentazioni. Pacha Ibiza, vera istituzione del clubbing europeo, ha saputo trasformarsi in un marchio globale: oltre al club originario, oggi firma festival, boutique hotel, merchandising e nuovi format itineranti. La sua capacità di legare esperienza, lifestyle e identità musicale è diventata un modello replicato in tutto il mondo, dimostrando che il clubbing può essere anche una solida impresa culturale.
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Le discoteche italiane tengono il passo
L’Italia fa come sempre la sua parte, grazie ad una serie di discoteche come Amnesia Milano, Ca’ Margherita di Lignano Sabbiadoro, Hollywood Milano, King’s di Jesolo, Phi Beach in Costa Smeralda, Villa delle Rose a Misano Adriatico, Vega Discoteque (nella foto) e la storica Praja di Gallipoli. Nel complesso, un’industria che continua a crescere e a rinnovarsi, per reggere l’urto di una concorrenza estera sempre più agguerrita, non solo a Ibiza, e di un calendario globale di festival che non conosce tregua.
27 giugno 2025
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