Il ceo Luigi Lovaglio si prepara a portare a termine l’Ops su Mediobanca. Con un eccesso di capitale di 2,8 miliardi, l’istituto potrebbe utilizzare queste munixioni per migliorare l’offerta su Mediobanca che continua a essere a sconto. Mps ha chiuso il primo semestre dell’anno con un utile netto 892 milioni di euro, in calo del 23% sullo stesso periodo del 2024, quando la banca aveva goduto di 457 milioni di crediti fiscali dei quali quest’anno ha utilizzato di meno ma in aumento del 21,4% al netto delle poste straordinarie. L’utile del secondo trimestre, pari a 479 mln di euro, è in crescita (+15%) rispetto a quello precedente (413 milioni di euro) superando così le aspettative degli analisti che indicavano 349 milioni. Al netto di queste partite non ricorrenti, spiega il Monte, l’utile netto sale invece del 21,4% anno su anno. La radiografia di quanto incide l’utilizzo delle Dta si vede dall’utile al lordo delle imposte passato da 705,8 milioni all’attuale 856,8. Il Cet 1 ripete il record al 19,6%, ai livelli del primo trimestre.
«Creiamo valore per gli azionisti di Mediobanca»
«Numeri solidi», ha detto il ceo Luigi Lovaglio che ha rivisto al rialzo la stima di utile lordo per questo al di sopra di 1,5 miliardi. «Oggi presentiamo risultati spettacolari, con un utile trimestrale di 479 milioni e quasi
900 milioni nella prima metà dell’anno. Questi numeri dimostrano la nostra capacità tangibile di realizzare crescita, elevata redditività e chiarezza strategica», ha detto Lovaglio agli analisti. «Questa chiarezza di scopo sta pagando: per i nostri clienti, per nostri dipendenti e
soprattutto per i nostri azionisti». «Abbiamo costruito una fortezza – ha detto Lovaglio commentando la forza patrimoniale della banca -: un robusto bilancio capace di proteggere Mps e creare opportunità nei decenni a venire». Poi, lo sgardo del ceo è andato all’offerta pubblica di scambio in corso su Mediobanca: «creeremo valore sostenibile e concreto nell’immediato ai nostri azionisti e questo verrà apprezzato anche dagli azionisti di Mediobanca».
Corrono le commissioni
L’andamento del business vede infatti ricavi a 2,1 miliardi in aumento dell’1,1%, numeri sostenuti dalle commissioni (+9,1% a 803 milioni) grazie al contributo del wealth management e dall’attività di advisory (+13,8%) che hanno compensato il calo del margine di interesse (-6,7% a 1,1 miliardi). I costi operativi sono saliti del 2% a 943 milioni, con un risultato operativo lordo che si attesta a 1, 1 miliardi (+0,5%). Le perdite su crediti sono scese del 14,2% a 175,1 milioni, con un costo del rischio in calo a 43 punti base, mentre il risultato operativo netto è salito a 936,1 milioni (+4,3%).
L’appello agli azionisti
Poi Lovaglio si è rivolto direttamente agli azionisti di Mediobanca che ora dovranno scegliere se consegnare o meno le loro azioni a Mps. «La nostra proposta genererà crescita e valore. Mediobanca ha ora un atteggiamento difensivo più che concentrato sulla creazione valore. La nostra offerta mira a liberare il potenziale delle persone che lavorano in Mediobanca».
LEGGI ANCHE
6 agosto 2025 ( modifica il 6 agosto 2025 | 09:34)
© RIPRODUZIONE RISERVATA