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Monte dei Paschi: otto settimane per arrivare a Mediobanca. Tutte le tappe dal 14 luglio in poi

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Luigi Lovaglio misura i sorrisi. Anche al termine di una settimana che, per chi ha deciso di lavorare e vivere a Siena, può considerarsi epocale, tra il Palio e la doppia autorizzazione delle autorità di vigilanza, l’amministratore delegato del Monte dei Paschi di Siena rimane focalizzato sul futuro, su quelle otto settimane di offerta pubblica di scambio in cui il Monte proverà a dare l’attacco decisivo alla fortezza Mediobanca.
Nell’agenda di Lovaglio ci sono tre date importanti, anche ricorrenti, cerchiate in rosso. Il 2 luglio per tradizione si corre a Siena il Palio di Provenzano. Lo scorso 2 luglio, mercoledì della passata settimana, due importanti autorità di controllo del mercato quali la Consob e l’Antitrust (questa addirittura in anticipo sulle attese), hanno dato il loro quasi contemporaneo nullaosta all’offerta pubblica di scambio lanciata dalla Monte dei Paschi di Siena sul capitale di Mediobanca. Il via libera dell’Antitrust, abbinato al provvedimento della Consob, ha completato l’iter autorizzativo a cui la banca guidata da Lovaglio doveva sottostare. Con le autorizzazioni in tasca e senza alcuna prescrizione preventiva, l’operazione annunciata al mercato lo scorso 24 gennaio può finalmente avvicinarsi ai canapi di partenza.

Particolari

Il 14 luglio è un giorno particolare in Francia, si ricorda la presa della Bastiglia, l’evento cardine della rivoluzione del 1789. In anni più recenti, Gino Bartali nel 1948, proprio in Francia, vinse in quei giorni una fondamentale tappa del Tour de France di ciclismo, tappa che ebbe un rilievo politico e sociale importantissimo nell’Italia del dopoguerra, perché fu la risposta pacificatrice alle tensioni italiane che seguirono il fallito attentato a Palmiro Togliatti. Il 14 luglio, lunedì prossimo, inizierà l’offerta confezionata dal Monte dei Paschi, che si propone di ridisegnare, con il benestare del governo, la geografia del mondo finanziario italiano. Un’operazione da 13,2 miliardi di euro, salvo ritocchi dell’ultima ora.
Altra data importante, soprattutto nella storia d’Italia, è l’8 settembre, quando nel 1943 entrò in vigore l’armistizio di Cassibile. Fu il momento del famoso Tutti a casa, della resa agli americani e dell’inizio della Resistenza. Lunedì 8 settembre 2025 si concluderà l’offerta pubblica di scambio del Monte dei Paschi su Mediobanca. Sarà il momento decisivo della conta delle azioni apportate. Momento che deciderà del futuro del Monte dei Paschi, di Mediobanca, ma anche di Luigi Lovaglio e di Alberto Nagel.

Variabili

Nelle prossime otto settimane potrà accedere di tutto. A monte dell’offerta di scambio c’è un’indagine della Procura della Repubblica sulle procedure di vendita da parte del Mef di una quota rilevante di azioni Mps finite in tasca al gruppo Delfin, a Francesco Gaetano Caltagirone, a Banco Bpm e a Anima lo scorso novembre. Il prezzo pagato, superiore a quello di mercato, mentre questo tipo di procedure accelerate di solito prevedono uno sconto, non è tale da alzare sospetti per un danno causato agli stakeholder. Soprattutto non è chiaro come questa indagine potrebbe andare a impattare sull’offerta vera e propria che inizia lunedì.
A Siena quindi si concentrano su altre tematiche. La tenuta dei soci forti è fuori discussione. La soglia minima per considerare l’operazione un successo è stata fissata al 35 per cento, che corrisponde alle quote azionarie di cui sono titolari i grandi soci di Mediobanca: 20 per cento circa Delfin, 10 per cento Caltagirone, 5 per cento alcune casse previdenziali. Meno di così l’offerta non potrà raccogliere e questo è un punto a favore delle politiche di Lovaglio, che potrà iniziare il proprio road show la prossima settimana, parlando a New York come a Londra di un livello di accoglienza già molto elevato.

Ampia adesione

Il manager potrà poi far leva sulla ampia adesione registrata nel corso dell’assemblea del Monte dei Paschi del 17 aprile, quando i voti favorevoli all’operazione superarono l’86 per cento del capitale votante. Tra questi i voti di molti fondi comuni di investimento che, per loro stessa natura, sono attualmente investiti anche in Mediobanca e che potrebbero quindi riconoscere la bontà delle prospettive disegnate da Lovaglio, soprattutto alla luce dell’infortunio occorso all’assemblea di Mediobanca dello scorso 16 giugno.
Ai fini dell’operazione un segnale importante è arrivato negli ultimi giorni da alcuni soci storici di Mediobanca, che hanno alleggerito o completamente venduto sul mercato le loro posizioni. Lovaglio cerca di capitalizzare, conscio che il lungo periodo dell’offerta, peraltro necessario conoscendo l’agosto italiano, può consentire di costruire difese arcigne. Con ogni probabilità le adesioni, al di là di qualche isolato fan, entreranno nel vivo solo al rientro dalle vacanze estive, dal primo settembre in avanti. Sarà l’ultima settimana, come sempre, a decidere. E sarà lì che eventualmente il front man del Monte deciderà di ritoccare l’offerta.

Prospettive

Di contro, se il lungo periodo consente la possibile riorganizzazione dei piani avversari, Lovaglio avrà più tempo per convincere gli investitori istituzionali della bontà del proprio piano che, ha sottolineato l’amministratore delegato «ha una forte valenza industriale, anche prescindendo dai vantaggi fiscali sulle Dta e dalle sinergie», che andrebbero comunque colti ma in un arco di tempo più ampio.
Manca solo un passo formale prima dell’inizio, la risposta e le osservazioni del consiglio di amministrazione di Mediobanca al prospetto informativo dell’offerta. Arriveranno in settimana. Dopo di che, lunedì prossimo, si apriranno le gabbie e inizierà il conto alla rovescia. Le implicazioni industriali di questa offerta di scambio sono tali da cambiare il profilo della geografia finanziaria italiana. Soprattutto se il Banco Bpm riuscisse a svincolarsi dalla morsa di Unicredit. Allora si potrebbe realizzare quello che appare come un piano disegnato a Roma e che avrebbe la capacità di costruire un nuovo polo creditizio, di grandi dimensioni, da affiancare allo stesso Unicredit e a Intesa Sanpaolo.

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14 luglio 2025 ( modifica il 14 luglio 2025 | 10:09)

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