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Michele Valerio, campione di skiroll: «La gara al Colosseo un’occasione unica. L’idolo? Alex Schwazer»

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Il vincitore della penultima tappa di Coppa del mondo di skiroll parla trentino. Il 25enne Michele Valerio di Carisolo, piccolo paese a due passi da Madonna di Campiglio, ha vinto il 19 Luglio in Lettonia la tappa della super sprint, una gara simile ai 100-200 metri dell’atletica e che richiede tecnica e psicologia, oltre a forza e velocità, in quanto si gioca tutto in 15-20 secondi. Non è un risultato casuale, se si considera che nel 2024 era arrivato terzo nel mondiale, secondo nella generale di Coppa del mondo Sprint e aveva vinto il campionato italiano a Darfo Boario Terme, in provincia di Brescia.

Da quanti anni pratica questo sport?
«Ho cominciato a gareggiare nel 2018 e la prima gara mondiale a cui ho partecipato fu proprio in Lettonia, dove ho vinto poche settimane fa, ma già da bambino avevo fatto una gara di skiroll partecipando al campionato italiano Sprint Junior. Constatato che andavo bene, ho continuato».

Quali sono i piazzamenti più importanti?
«La cosa più significativa è che ho disputato quattro volte la gara in Lettonia, arrivando la prima volta ottavo nel 2019, nel 2023 terzo, l’anno scorso secondo e quest’anno primo. Ho ottenuto due anni fa in Kazakistan il primo podio e sono riuscito a restare tra i primi tre per tutte le ultime sette tappe sprint di Coppa del Mondo».

Come si allena?
«Sviluppando la forza e l’esplosività in palestra e andando in bici e con gli skiroll sulle piste ciclabili. Sono fortunato perché in Trentino ce ne sono tante e sfrutto anche la nuova pista di skiroll che da due anni c’è a Carisolo: è tecnica, bella tosta e molto allenante».

A chi vuole dire grazie?
«Al mio allenatore, Marco Previtali, di Milano che è tesserato con l’Unione Sportiva Carisolo di cui sono segretario, la nazionale di Skiroll e naturalmente la famiglia, gli amici e la mia ragazza».

Quali i complimenti che più le hanno fatto piacere?
«Mi hanno reso felice le congratulazioni di Emanuele Becchis di Cuneo, il compagno di squadra che aveva vinto la tappa in Lettonia nei sei anni precedenti e l’anno scorso il mondiale, e di tutta la squadra».

C’è un atleta famoso che la ispira?
«Non ho idoli sportivi, ma apprezzo la resilienza di Schwazer. Non condivido assolutamente alcune sue scelte ma mi piace la mentalità con cui è riuscito a reagire dopo la squalifica, allenandosi per quattro anni lontano dalle gare, tornando e riuscendo a dimostrare di esser il più forte».

Quali i suoi obiettivi?
«Per questa stagione ne avevo due: il primo, vincere una gara, l’ho raggiunto, l’altro vincere la generale sprint, che è tosta».

Come riesce a conciliare allenamenti, gare e lavoro di accompagnatore di media montagna e maestro di sci di fondo?
«È un po’ difficile incastrare il tutto, però ho tanta passione e ci riesco: prendo ferie quando sono impegnato nelle gare, mi organizzo con l’allenamento nei periodi di intenso lavoro concentrando tutto nei momenti liberi».

Quale il futuro di questo sport?
«Nel passato lo skiroll era visto come metodo di allenamento per lo sci di fondo, ma oggi ha raggiunto molta visibilità: avremo a settembre una gara di Coppa del Mondo a Roma sotto il Colosseo e l’obiettivo è sfruttare questo format per arrivare ad un pubblico decisamente più ampio. Se diventasse sport olimpico, potrebbe essere praticato da più gente rispetto allo sci di fondo, essendo praticabile anche in località non innevate».

È uno sport costoso?
«Il materiale non costa tantissimo rispetto ad altri sport, certo se si vuole il top, bisogna spendere almeno 800-1000 euro. Nel mio caso ho alcune ditte che mi forniscono i materiali per cui non devo affrontare grandi spese. Costa lo spostarsi per le gare, però è bello perché giri tutta l’Italia e non solo».


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6 agosto 2025

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