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«Mi batto contro il razzismo. Sfido gli estremisti del web»

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«Non voglio fare carriera in politica, voglio avere argomenti contro certa politica». Jessica Chastain risponde così a chi le chiede perché ha deciso di iscriversi al corso di «pubblica amministrazione» di Harvard, nonostante la carriera al cinema che l’ha portata all’Oscar nel 2022 per il film Gli occhi di Tammy Faye e che l’ha fatta lavorare con registi del calibro di Christopher Nolan e Ridley Scott.

«Mi piace imparare, esercitare il mio cervello in maniere nuove — dice l’attrice della nuova esperienza accademica — e poi trovo utile il corso di tecnica della risoluzione dei conflitti. C’è troppa divisione oggi, e l’unico modo di uscirne è trovare un punto di incontro. Serve studiare».

Intanto affronta divisioni e odio razziale in «Profilo privato», miniserie che sarà dal 26 settembre su Apple TV+ e che segue le vicende di Jody Goodwin, ex soldatessa che si infiltra nei gruppi di suprematisti bianchi per fermarli prima che passino all’azione.

La serie è basata su una storia vera. «Me l’hanno segnalata e sono stata immediatamente colpita dal coraggio di questa donna e dall’importanza della sua missione». Il racconto dell’ex soldatessa era in un articolo, pubblicato sulla versione americana di «Cosmopolitan» nel 2019 e si chiedeva: «È possibile fermare una sparatoria di massa prima che accada?».

Raccontava di un’agente infiltrata nei gruppi estremisti e capace di immedesimarsi nelle loro idee d’odio, di ragionare come loro e così anticiparli. «L’ho conosciuta, poi abbiamo parlato al telefono. L’incontro mi è stato molto utile – dice Chastain – anche se, per non rivelare la sua identità e non metterla in pericolo, ho dovuto prendere le distanze dal suo aspetto. Vogliamo raccontare la sua storia ma non mettere in pericolo la sua incolumità».

Chastain racconta anche di un fardello di odio così gravoso portato sulle spalle durante le riprese delle otto puntate. «Io l’ho fatto per finzione, ma questa donna e altri come lei, lo fanno davvero e questo ha un prezzo incredibile in termini di salute mentale, di rapporti con la famiglia, di relazioni sociali».

L’attrice, che è anche produttrice della serie, ha messo in luce questi aspetti approfondendo la vita personale della protagonista. Il marito è un militare in una zona di crisi: «Sia mio padre che i miei fratelli hanno fatto parte dell’esercito. Conosco cosa vuol dire crescere in una famiglia di militari».

I figli della donna, adolescenti, non capiscono il lavoro della madre e a loro volta rischiano di rimanere intrappolati nella dipendenza da internet e dai social network. «Se c’è una cosa che ho capito con questo progetto è la pericolosità del gioco a cui stiamo giocando, come società e come individui. Dopo aver interpretato Jody ho imparato a stare un po’ più alla larga dal cellulare e a stare meno online. Il messaggio, che spero passi, riguarda la necessità di fare attenzione ai nostri figli, di non lasciarli soli a affrontare un mondo oscuro persino per noi adulti».

Jessica Chastain è sposata con l’imprenditore italiano Gian Luca Passi de Preposulo e ha due figli di sette e cinque anni. «Trovo che sia necessario educare i ragazzi sin dall’infanzia alle insidie del mondo online», dice l’attrice, che spiega che per alleggerirsi dal peso dei temi affrontati, tornata a casa, giocava con loro. «Sono stati la mia valvola di sfogo. I bambini mi scrollavano di dosso la gravità sul set».

La realizzazione del progetto è iniziata due anni fa ma non può essere più attuale di così: «Dopo gli omicidi politici che stanno avvenendo in America – l’attrice si riferisce ai recenti fatti di cronaca, l’assassinio della senatrice del Minnesota Melissa Hortman e del marito, lo scorso giugno, e dell’attivista di destra Charlie Kirk, pochi giorni fa – non ho dovuto fare molte ricerche per entrare nella parte. Il materiale era lì, nella vita di tutti i giorni».

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19 settembre 2025

19 settembre 2025

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