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Merano, rottura in Fratelli d’Italia: Ilenia Nero lascia il partito ma non si dimette

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Dopo il caso Salvadori a Bolzano, la resa dei conti in Fratelli d’Italia a Merano. Il partito di Giorgia Meloni deve fronteggiare un caso spinoso anche nel Comune attraversato dal Passirio, con ripercussioni politiche che stavolta potrebbero essere ancora più pesanti.

L’abbandono di Ilenia Nero

In Consiglio comunale erano approdate tre consigliere, Elena Da Molin, già candidata sindaca, Paola Zampieri storica rappresentante locale del partito e Ilenia Nero. Che esistesse una inimicizia atavica tra queste ultime due, è cosa nota, tanto che all’indomani della presentazione delle liste dei candidati ci si è chiesti subito come sarebbe andata a finire, se le due fossero state elette. E il caso è puntualmente scoppiato, con le avvisaglie chiare sin da subito. Mentre Da Molin e Zampieri hanno preso posto sui banchi del Consiglio l’una di fianco all’altra, Nero si è seduta altrove e non ha mai rivolto parola alle colleghe di partito. Ora Nero è uscita allo scoperto dichiarando di lasciare Fratelli d’Italia e occupare così il suo posto nel consiglio di Merano come indipendente. Nero lamenta la mancanza di contatto, una «persistente mancanza di comunicazione e collaborazione all’interno del gruppo — ha scritto —. Il ruolo di consigliere impone un confronto costante, trasparente e costruttivo tra i suoi componenti, soprattutto quando si rappresentano i bisogni dei cittadini. Purtroppo tale confronto è stato assente, rendendo difficile, se non impossibile, una partecipazione politica coerente con i principi di condivisione e rispetto reciproco che mi hanno sempre guidato».

Il presidente provinciale

Immediata la reazione di Marco Galateo, presidente provinciale di FdI, che chiede le dimissioni della consigliera ormai fuori dal partito, «perché, contrariamente alle indicazioni, si è astenuta invece di votare contro la giunta Zeller e ha votato contro le sue ormai ex colleghe di partito quando si è trattato di eleggere le commissioni consiliari». Galateo ammette i problemi «nati nella scorsa legislatura e mai voluti risolvere da parte di Nero, lasciando il gruppo consiliare per problemi di comunicazione che lei stessa ha creato e continuando a non volersi interfacciare con gli organi di partito». Le dimissioni sono doverose, secondo Galateo. Conoscendo lo stato dei rapporti tra Zampieri e Nero ora ci si chiede come mai Fratelli d’Italia le abbia candidate insieme. L’elezione della seconda veniva considerata poco probabile? Ma Nero non è emersa dal nulla. È stata candidata sindaca alle elezioni nel 2020, epoca alla quale risalgono i primi dissapori, e si è ripresentata nel 2021 come candidata nella lista capeggiata da Alessandro Urzì. Poi candidata alle Comunali di Lana lo scorso anno. Nero sembrava quindi godere di una certa considerazione all’interno di FdI. Ma la rivalità con Zampieri alla fine è stata più forte. Galateo la vuole fuori dal Consiglio comunale e ne chiede le dimissioni ma la replica è arrivata prontamente.

La questione della chat

Un secco no motivato dalla decisione unilaterale di andare all’opposizione prima del ballottaggio. «Una scelta — chiarisce Nero — che ha rappresentato un grave errore politico e un atto di sfiducia verso l’elettorato. È stata una decisione presa dalle consigliere Da Molin e Zampieri e avallata da chi avrebbe dovuto fare un ragionamento più ampio come il coordinatore provinciale». Altro tema l’esclusione dalla chat del gruppo consiliare. «Decisione arbitraria e che va ben oltre il piano politico. Un atto di chiusura personale organizzativa, contrario a qualsiasi principio di trasparenza e confronto. In un momento in cui il dialogo sarebbe dovuto essere rafforzato, sono invece stati scelti l’isolamento e la delegittimazione».

28 giugno 2025

28 giugno 2025

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