
Di Ermanno Scervino, la premier adora pizzi e ricami. Creazioni uniche al mondo, realizzate da mani esperte nel cuore del Chianti. Giorgia Meloni, ormai un anno fa, si è innamorata dell’unicità della maison fiorentina, che lei ha indossato per gli incontri con Donald Trump, Re Carlo e Rania di Giordania. Così venerdì, arrivata direttamente da Palazzo Chigi, la leader di FdI è sbarcata nel Chianti per pranzare con i fondatori della maison. Un’ora (abbondante) di relax tra vigne e ulivi a Bagno a Ripoli, da dove poi ha raggiunto rapidamente il cuore di Firenze per il comizio (infuocato) di chiusura della campagna per le elezioni regionali in Toscana.
Piccola curiosità . L’estro dello stilista Ermanno Daelli, cofondatore dell’azienda assieme all’amministratore delegato Toni Scervino, oltre a vestire celebrità di tutto il mondo si occupa anche del look di Agnese Landini – moglie di Matteo Renzi, arcinemico di Meloni – che ai vertici di Stato o alle cene alla Casa Bianca con Obama si presentava sempe e rigorosamente in Scervino.
Meloni, qualche tempo fa, fu colpita da questo stile così ricercato (ma sobrio), tanto da voler conoscere di persona le due anime di Scervino, le cui bocche restano sempre cucite. L’unica frase sfuggì a Daelli qualche tempo fa, in un’intervista al Corriere: «Non divulghiamo mai i dettagli dei rapporti con le nostre clienti. Per noi la riservatezza è alla base di tutto, a maggior ragione quando si parla di istituzioni così rilevanti». Ma poi: «È vero, talvolta la presidente del Consiglio ci onora della sua attenzione».
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13 ottobre 2025
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