
Nuovo scontro tra la premier Giorgia Meloni e il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. Questa volta a scatenare la polemica è la parola scelta dal leader sindacale per definire il ruolo, a suo dire subalterno, della premier rispetto al presidente statunitense Donald Trump. «Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, evidentemente obnubilato da un rancore montante (che comprendo), mi definisce in televisione una ‘cortigiana’» scrive Meloni in un post su X.
«Penso che tutti conoscano il significato più comune attribuito a questa parola, ma, a beneficio di chi non lo sapesse, ne pubblico la prima definizione che si trova facendo una rapida ricerca su Internet» scrive la premier postando l’immagine di un dizionario: «Donna dai facili costumi, etera; eufem. prostituta» .
«Ed ecco a voi un’altra splendida diapositiva della sinistra: quella che per decenni ci ha fatto la morale sul rispetto delle donne, ma che poi, per criticare una donna, in mancanza di argomenti, le dà della prostituta» attacca Meloni.
Al centro della polemica le parole di Landini durante l’ultima puntata di diMartedì su La7. «Meloni si è limitata a fare la cortigiana di Trump e e non ha mosso un dito» ha detto il leader sindacale. Il conduttore Giovanni Floris in diretta chiarisce subito: «Cortigiana verrà ripreso perché è un termine in qualche modo sessista. Intende stare sulla scia di Trump senza incidere?». «Certo, stare alla corte di Trump essere il portaborse di Trump», risponde il segretario della Cgil.
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16 ottobre 2025
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