Mediobanca, Nagel scrive a Consob. Mps, via all’aumento da 13,2 miliardi per l’Ops

Alberto Nagel rafforza la difesa di Mediobanca per sbarrare la strada al Monte dei Paschi. Ieri il ceo ha riunito il consiglio per preparare i numeri con le proiezioni al 2028 di Piazzetta Cuccia in versione standalone sul fronte della redditività della banca e della distribuzione di dividendi. Ma non solo, Piazzetta Cuccia ha nuovamente affilato le armi e, da quanto emerge, mercoledì, il giorno del via libera della Bce all’offerta del Monte senza particolari vincoli, ha inviato alla Consob una richiesta ex articolo 114 del Tuf. Obiettivo, chiedere che Mps integri nel suo documento di offerta tre punti.

Nel caso di mancato raggiungimento del 50,1% di Mediobanca

Mediobanca ha chiesto attraverso la Consob che Mps fornisca una rappresentazione delle implicazioni economico-finanziarie nel caso in cui non riuscisse ad arrivare al 50,1% di Piazzetta Cuccia. Primo, il valore dell’impatto per l’istituto toscano che deriverebbe dal mancato raggiungimento delle sinergie ed efficienze sul fronte operativo e gestionale della nuova entità. Poi, le conseguenze del mancato utilizzo integrale delle Dta, vale a dire i benefici fiscali sul capitale regolamentare e sulla redditività prospettica del nuovo gruppo che si verrebbe a creare. Infine, gli effetti sulle proiezioni degli utili e dei dividendi di Mps nel prossimo triennio. L’obiettivo della richiesta di Mediobanca è garantire la massima trasparenza per gli azionisti nel momento in cui si trovano a dover scegliere se consegnare le azioni a Mps o meno, a meno di due settimane dalla partenza dell’Ops del Monte.

La delega per l’aumento

Intanto procede il percorso della banca guidata dal ceo Luigi Lovaglio verso l’appuntamento fissato ormai da sei mesi con l’annuncio della scalata. Il cda del Monte ieri ha esercitato la delega all’aumento del capitale, tutto per carta, di massimi 13,2 miliardi (oltre al sovrapprezzo), a supporto dell’offerta pubblica di scambio su Mediobanca. L’istituto senese ha già depositato in Consob il prospetto informativo, con le successive integrazioni che saranno consegnate oggi. L’authority dovrebbe poi dare il via libera verso la metà della prossima settimana. A seguire il cda di Mediobanca si esprimerà sull’offerta di Siena.

Via libera all’offerta

L’apertura sul mercato dell’operazione potrebbe quindi avvenire il 14 luglio. Ma non è da escludere che possa essere anticipata. Nel prospetto del Monte verrà inserita la soglia di riferimento del capitale Mediobanca alla quale Mps vuole arrivare, oltre a tutte le condizioni dell’offerta, inclusa la scadenza che sarà dilatata fino a inizio settembre. Sul tema dell’aggiunta di una componente in contanti la banca avrà tempo di decidere anche alla fine dell’Ops. Quanto al nodo del controllo, nel caso di un tasso di adesione inferiore al 50%, il cda, «con la società di revisione incaricata», «dovrà certificare con un report la sussistenza del controllo di fatto», come ha scritto la Bce nel suo via libera.

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