Home / Economia / Mediobanca, Nagel, la controffensiva: «Convincerò gli azionisti, gruppo da 200 miliardi»

Mediobanca, Nagel, la controffensiva: «Convincerò gli azionisti, gruppo da 200 miliardi»

//?#

A chi pensava che fosse finito nell’angolo — sotto lo scacco dell’offerta pubblico di scambio del Monte dei Paschi — il ceo Alberto Nagel ha risposto con un’operazione che ha definito un’«offensiva in senso tecnico», più che difensiva. Il senso industriale dell’Ops di Mediobanca su Banca Generali attraverso lo scambio dei titoli (13,1%) della compagnia che Piazzetta Cuccia ha in portafoglio, Nagel e la prima linea di manager lo spiegheranno al mercato in occasione dell’assemblea ordinaria del 16 giugno che dovrà esprimersi sull’operazione. Ma già da oggi il banchiere lo illustrerà nei nuovi incontri con gli investitori istituzionali che valgono oltre il 35% del capitale, più un 10% in mano al retail, ma anche all’Accordo di consultazione (11,4%) e i soci rilevanti rappresentati da Caltagirone e Delfin. Ma non ci sono solo gli azionisti. «Ci siederemo attorno a un tavolo con Banca Generali e le Generali per definire gli accordi di collaborazione, ha chiarito Nagel —. Con questa operazione auspichiamo di diventare il partner più importante di Generali in Italia». Bisognerà cioè definire le collaborazioni industriali e la possibile riorganizzazione nel wealth management. È vitale l’accordo di tutte le parti perché questa operazione riesca.

Il risparmio

Nei suoi vent’anni come ceo, Nagel ha traghettato Mediobanca da salotto delle partecipazioni azionarie in grandi società italiane a istituto con focus sulla gestione dei grandi patrimoni, spinto da un mercato e da un capitalismo che stava cambiando. L’Italia è tra i maggiori risparmiatori al mondo e abbiamo uno zoccolo duro di imprenditori e medie imprese. Nagel è ripartito da lì. Proprio con la spinta che viene dal suo modello di private e investment banking sinergico tra servizi e le imprese. Ieri ha impostato la svolta industriale oltreché la difesa dell’indipendenza della banca che guida. L’Ops, ha spiegato Nagel, affermerà Mediobanca come secondo operatore italiano dopo Fideuram potendo contare su 210 miliardi di masse e una rete distributiva di 3.700 consulenti tra Banca Generali e Mediobanca. Il modello di Nagel quindi evolve e sembra andare nella direzione di società come Fineco. È un po’ a quel segmento che Mediobanca guarda perché i cosiddetti multipli, cioè le valutazioni in Borsa, sono molto più elevati, anche pari al doppio. E la banca macinerà più utili, con un ritorno sul capitale di oltre il 20%. «Quando l’operazione su Banca Generali verrà proposta ai soci di Mediobanca renderemo loro chiaro perché è conveniente seguirci, ha sottolineato il ceo —. E se anche non ci fosse stata l’offerta di Siena avremmo ugualmente fatto questa operazione, perché oggi ci sono le condizioni». Il 13% del Leone in portafoglio a Mediobanca oggi vale quanto l’intera capitalizzazione di Banca Generali, più l’11% di premio. L’operazione «è una manovra di crescita, di sviluppo — ha aggiunto il ceo —. Non è per rendere una cosa agli altri più difficile, ma per rendere Mediobanca ancora più bella». L’istituto milanese farà questa offerta «solo se c’è adesione da parte di entrambe le società. Non ci basta il 51%. È il minimo. Il nostro obiettivo è di arrivare alla fusione di Banca Generali in Mediobanca», ha detto ancora Nagel. E «se ci rimane qualcosa (delle azioni Generali, ndr) man mano la metteremo sul mercato».

Le condizioni di mercato

Nagel su Banca Generali in Piazzetta Cuccia rifletteva dal 2020, «l’abbiamo esaminata in lungo e in largo e periodicamente aggiornata». Ma all’epoca l’operazione si presentava troppo complicata e il cda l’aveva rimessa nel cassetto. Richiedeva che Mediobanca avesse capitale, avesse messo azioni proprie e usato azioni Generali. «Negli anni ci sono stati condizioni di mercato che la rendevano difficile», ha detto Nagel. «Abbiamo un giudizio molto positivo — ha aggiunto — sul management di Banca Generali» il cui cda ha precisato che l`offerta «non è stata sollecitata né preventivamente concordata con Banca Generali. Fermo restando che l’analisi più dettagliata dei termini e delle caratteristiche dell’offerta è in corso — ha scritto la società in una nota — Banca Generali si esprimerà sull’offerta con le tempistiche e secondo le modalità previste dalla legge». La partita si prospetta lunga.

Nuova app L’Economia. News, approfondimenti e l’assistente virtuale al tuo servizio.


Nuova app L’Economia. News, approfondimenti e l’assistente virtuale al tuo servizio.

28 aprile 2025

28 aprile 2025

Fonte Originale