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Maximulta alla Rai per l’audio su Sangiuliano. Scontro Garante-Ranucci

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Una sanzione di 150 mila euro per la violazione della privacy — erogata dal Garante alla Rai per la trasmissione Report, che aveva rivelato una conversazione tra l’ex ministro Gennaro Sangiuliano e sua moglie — diventa motivo di scontro prima ancora della sua emissione. Il provvedimento è stato comminato ieri dall’Autorità guidata da Pasquale Stanzione «per la diffusione dell’audio mandato in onda l’8 dicembre 2024».

Ai tempi della messa in onda, Ranucci si difese sostenendo che quell’audio non aveva nulla di privato, che ne aveva parlato anche con Sangiuliano, a cui lo legava «un rapporto di amicizia», che non aveva «mai posto il problema». E invece, successivamente, era stato proprio Sangiuliano con la moglie a presentare due esposti giudiziari, chiedendo di accertare chi avesse consegnato a Report «registrazioni illecitamente carpite e ancor più illecitamente consegnate», alludendo a un ruolo di Boccia.
 
Sul caso il Garante della privacy aprì immediatamente un procedimento che si è concluso ieri. Ma a rendere la vicenda ancora più spinosa, ieri mattina, è stato l’attacco sferrato da Ranucci al Garante, in una conferenza stampa organizzata al Parlamento europeo dal deputato dem Sandro Ruotolo: «In questi giorni — ha detto il giornalista collegato — raccolgo solidarietà bipartisan (per l’attentato subito, ndr), ma si sta rivelando ipocrita: da una parte solidarietà, dall’altra qualcuno sta armando il Garante della privacy per punire Report e dare un segnale esemplare a altre trasmissioni. Ciò che dico lo affermo con cognizione di causa, e lo si vedrà nelle prossime ore». E ancora :«Io chiedo che il Garante europeo controlli come sta funzionando in queste ore, in questi giorni, il Garante della privacy italiana, perché è un’emanazione del governo. Mi assumo la responsabilità di quello che sto dicendo» ha concluso. 

Accuse pesanti, sostenute dai deputati dem della Commissione di vigilanza Rai: «Non solo il governo e i partiti di maggioranza non hanno ritirato le querele temerarie nei confronti di Ranucci, ma, da quanto apprendiamo, in questi giorni il Garante della privacy si sarebbe mosso su input politico per sanzionare in modo esemplare le puntate di Report». I deputati hanno anche sfidato il Garante a smentirli e hanno chiesto alla Rai «se intende tutelare un programma del servizio pubblico, affinché possa continuare a svolgere il suo lavoro di informazione libera e indipendente».

La reazione di Stanzione è stata immediata: «In relazione alle gravissime affermazioni rese da Sigfrido Ranucci — recita la nota diramata — il Garante della privacy, nella totalità dei componenti, ribadisce l’assoluta indipendenza e trasparenza del proprio operato a difesa della legalità» e «si riserva ogni necessaria iniziativa a propria tutela». Subito dopo è arrivata la pronuncia tanto attesa. Ma Ranucci non arretra. «Confermo quello che ho detto in Commissione europea: se il Garante è indipendente come asserisce, accetti la richiesta d’intervista presentata da settimane in merito alle criticità nella gestione dell’ufficio raccolte da Report».

23 ottobre 2025

23 ottobre 2025

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