
«Partiamo da un dato: dall’ e dall’ si spezza anche il metallo». Tradotto? «Tutte queste contrapposizioni e atteggiamenti sghembi possono creare a un candidato anche forte delle serie difficoltà. L’elettorato è sfiduciato, se il centrodestra dovesse azzeccare il candidato si possono riaprire i giochi». Clemente Mastella, da Ceppaloni, sindaco di Benevento e detentore del «brand» di famiglia per sua stessa ammissione.
Insomma, lei sta dicendo che a sinistra si sta cantando vittoria troppo presto.
«Certo e dopo due sondaggi a favore. Io sono stato leale con Fico per creare unità di intenti, ma lo slancio e l’orizzonte sono le elezioni politiche».
E dunque?
«Dopo la dissennatezza di andar da soli, ora c’è un’alleanza. Ottimo. Ma siccome la Campania sarà la partita più importante di questa tornata elettorale, devo constatare che continuano a vederlo come un rapporto tra tre maggiorenti e noi siamo gli spuri. Se è così, perderanno in modo irrimediabile. Anche D’Alema diceva: senza di voi perdiamo. In Campania pesiamo 200 mila voti. L’idea che siamo subalterni è sbagliata».
Ma lei non era l’avvocato difensore di Fico?
«Lo sostengo. Ma hanno fatto un pasticcio: il Pd ha annunciato la sua candidatura, poi lui si è visto con Conte. Gliel’ho detto: devi incontrare tutti, bisogna parlare di programmi a un tavolo».
E lui cosa ha risposto?
«Sì, ma lo faccia subito».
Ma perché è nel centrosinistra?
«Effettivamente se dovessi badare alle circostanze elettorali nella mia città, dove li ho tutti contro, non dovrei fare un’alleanza con loro».
Ma l’ha fatta.
«Perché ritengo che il ricambio sia giusto per il Paese e che sia più interessante l’area di centrosinistra rispetto al centrodestra».
E poi?
«E poi per la mia storia. Nella Dc ho esordito con la sinistra di base. Vorrei finire la mia esperienza dove ho cominciato».
Ma non è che è sulla stessa linea di De Luca? «Se il buongiorno si vede dal mattino, buonanotte»?
«Se non c’è eclissi possiamo recuperare. Ma coinvolgendo tutti protagonisti».
Lei che lo conosce bene, come si spiega le bordate del governatore?
«Vuole due liste, questa è la verità. Ma lui è già del Pd».
Gli dia un consiglio.
«Ha capacità, ma deve capire che serve collaborare anche rispettando i suoi impegni programmatici. Ma picconare ogni giorno non piace alla gente. È una stagione diversa».
Ma lei che fa parte della coalizione lo ha capito qual è il perimetro? Quali sono le liste?
«Mi stanno chiedendo di accogliere qualche candidato: ma chi è conforme a me, mica tutti. Io sono in grado di fare liste in tutte le province, gli altri? Non mi possono imporre candidati altrimenti mando al diavolo tutti».
Al centro c’è lei, ci sono i renziani…
«Eh no. Renzi non è al centro. Oggi dal punto di vista della visione nazionale, Mastella come brand è l’unico vero centro. E guardi che non sto chiedendo nulla in cambio».
Ha capito cosa è l’esame etico?
«Ci sono casi e casi. Il doppiopesismo è insopportabile. Lucano l’hanno candidato e non c’è stato nessun comitato etico. Invece se metti qualcuno, indagato non condannato, non va bene? Non ci sto. O è uguale per tutti o per nessuno. E poi io qualche uscente non lo candiderei non per le vicende giudiziarie ma perché casomai ha sostenuto un altro partito alle precedenti elezioni».
Chi ha vinto e chi ha perso in questa vicenda?
«Rischiano di perdere tutti se continuano così».
Il Pd alla fine ha mollato la sua regione più importante ai 5Stelle.
«Però è anche la Regione dove hanno più consensi».
Mastella, la campagna elettorale non è ancora cominciata e lei è già arrabbiato?
«Se mi impongono qualcosa non faccio la lista. L’handicap di tutta questa vicenda sono i 20 consiglieri regionali di Napoli, oggi senza patria e in difficoltà. De Luca li vuole piazzare nelle varie liste. Ma non sono espressione di nulla».
Liste politiche mascherate da civiche. Ma i partiti non si dovevano aprire?
«La mia Dc apriva all’esterno a Guido Carli. Dove sono i Guido Carli? Oggi siamo oltre la crisi, siamo alla degenerazione della politica».
Suo figlio Pellegrino sarà capolista ovunque?
«Solo a Benevento e deve lottare. Correre come e più di tutti».
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9 settembre 2025
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