
Il suo cammino nell’atletica era iniziato sette anni fa ai 935 metri di altitudine di Valtorta, dove centinaia di aspiranti atleti si danno appuntamento ogni anno per le Olimpiadi degli studenti. E il 28 settembre, sempre in quota, questa volta ai 1.000 metri di Canfranc (Spagna), Martina Ghisalberti ha centrato il suo primo alloro internazionale: la 18enne di Zogno ha vinto l’argento a squadre ai campionati del mondo di corsa in montagna nella categoria U20 con le compagne di nazionale Licia Ferrari, Alice Rosa Brusin e Camilla Bonariva.
Un exploit ottenuto nella sua prima stagione nella categoria juniores; un’annata in cui, per stessa ammissione della portacolori dell’Atletica Valle Brembana, «l’obiettivo era quello di qualificarsi ai vari campionati italiani di specialità ». «Invece il 2025 mi ha regalato tantissime soddisfazioni — conferma Martina Ghisalberti —. Per quanto mi sia dovuta fermare tra febbraio e marzo per un problema di salute, a fine primavera ho ritrovato il ritmo: ho migliorato i record personali, mi sono qualificata alla rassegna tricolore in pista di Grosseto e conquistato il terzo posto nei 3.000 metri; un risultato che non mi aspettavo».
Lei parla di risultati in pista, ma nemmeno la corsa in montagna è stata avara di emozioni.
«Ancora più sorprendente. Medaglia d’argento agli Italiani di Borno, inaspettata chiamata azzurra per i Mondiali di specialità e dodicesimo posto di categoria, risultato che ha contribuito al secondo posto finale dell’Italia».
Attività in pista (dove è specializzata nei 1.500 e 3.000), in montagna e cos’altro?
«Anche qualche gara su strada, come accaduto domenica a Gravedona e Uniti dove mi sono laureata campionessa regionale, e il cross, che è la specialità che prediligo, per la natura dei percorsi, la durata dello sforzo e l’agonismo che caratterizza le prove».
È per questa adrenalina che ha iniziato a gareggiare?
«Sono sempre stata competitiva; dopo le Olimpiadi di Valtorta ho accantonato nuoto, twirling e pallavolo per dedicarmi all’atletica. Andai alla pista di Camanghè e dissi a Roberto Ferrari, presidente dell’Atletica Valle Brembana e mio allenatore attuale, che io non volevo provare, ma gareggiare il prima possibile».
Da allora l’impianto di Zogno è diventata per lei una seconda casa. Quante ore ci trascorre a settimana?
«Tante, anche perché due volte a settimana seguo gli allenamenti dei bambini dai 5 agli 8 anni. E poi tocca a me correre».
Quest’anno ci sarà da andare veloce anche sui libri.
«Frequento la quinta del Liceo Sportivo al Turoldo. Mi piace studiare, soprattutto italiano, storia e biologia. Ma non chiedetemi cosa farò dopo la maturità : per ora so solo che mi attende un’altra stagione di corsa, tra cross d’inverno, pista in estate e corsa in montagna in autunno».
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15 ottobre 2025 ( modifica il 15 ottobre 2025 | 14:23)
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