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Mare in Puglia, Capacchione: «Lidi pieni solo nei weekend, Vieste unica al top»

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Antonio Capacchione, se dovesse valutare l’attrattività della Puglia basandosi sul solo dato delle presenze, dall’osservatorio privilegiato del Sib, il sindacato italiano balneari Fipe Confcommercio, di cui è presidente, che quadro ne verrebbe fuori?
«Premesso che la Puglia conferma anche quest’anno il suo trend positivo, va detto che c’è ancora un grosso divario con le principali destinazioni italiane. Il solo Lago di Garda raggiunge oltre 23 milioni di presenze all’anno, mentre la Puglia, con i suoi quasi mille chilometri di costa, ne fa circa 20 milioni. Potrei continuare con i numeri parlando del Veneto nel suo complesso, che sopravanza la Puglia. Vero è che lì c’è un gioiello come Venezia, ma questa non va considerata un’attenuante, perché i dati ci dicono chiaramente che si può e si deve fare meglio».
Che lettura si può dare alla sproporzione tra i numeri del Lago di Garda e quelli pugliesi?
«Potremmo fare riferimento al fattore geografico, perché la Puglia è più lontana dai mercati di riferimento rispetto alle località del Nord Italia, ma non basterebbe. Occorre seguire le tendenze di questi mercati, fare più attenzione alla domanda, a ciò che oggi chiede il turista, alle sue esigenze, alle sue aspettative».
In una scala di importanza, quali sono i fattori che incidono sui flussi turistici?
«C’è una richiesta sempre maggiore del turismo all’aria aperta, nei campeggi, nei villaggi. Ma nello stesso tempo vi è domanda di qualità. Non basta creare questo tipo di strutture, occorre anche dotarle dei servizi che le rendano appetibili in termini di comfort e ricchezza dell’offerta. Dobbiamo pensare a villaggi e campeggi a cinque stelle».
A proposito del Lago di Garda, il nuovo piano di azione triennale messo a punto per il gardesano sembra confermare l’importanza delle strategie di promozione.
«Certamente, non si può fare a meno di questi strumenti. La programmazione e la promozione sono fattori molto importanti per aumentare l’attrattività di un territorio. Ma senza le strutture idonee non si può puntare ai grandi numeri, ovviamente attivando le politiche giuste per contrastare il fenomeno dell’overtourism».
Dunque, la soluzione è puntare su un’offerta che intrecci natura, cultura e occasioni di svago?
«Sì, ce lo dimostrano le esperienze di altri territori. In Veneto un solo villaggio turistico riesce a fare oltre un milione di presenze all’anno. Più di quanto fanno interi territori pugliesi a forte vocazione turistica, come Ugento, Gallipoli, Otranto. Si salva solo Vieste, unica località pugliese che supera un milione di presenze annue».
Ma la Puglia continua a tirare.
«Sì, anche se le presenze sulle spiagge si concentrato soprattutto nei fine settimana. Un fenomeno che sembra consolidarsi con il passare del tempo. Mentre vanno bene le presenze straniere, anche se i turisti tedeschi, da sempre affezionati all’Italia, tendono a diminuire, forse anche a causa delle difficoltà economiche della Germania».

3 agosto 2025

3 agosto 2025

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