
C’era mezzo basket italiano, di ieri e di oggi, ai funerali di Marco Bonamico. Una folla composta ha riempito San Girolamo debordando su tutto il piazzale della Certosa, con un gran numero di persone di statura superiore alla media a farsi notare, vecchi compagni di squadra e/o avversari a punteggiare un mare di semplici tifosi e amici dell’ex giocatore scomparso lunedì a 68 anni.
Gente venuta anche da lontano, come i tanti compagni delle imprese con la Nazionale, il ristretto club di quelli che a inizio anni 80 andarono sul podio alle Olimpiadi e vinsero un Europeo: Dino Meneghin, Ario Costa, Walter Magnifico, Pietro Generali, Roberto Brunamonti e naturalmente Renato Villalta, l’amico di una vita, rimastogli vicino fino all’ultimo.
Ben rappresentata naturalmente la Virtus, di oggi (Giuseppe Sermasi, Daniele Fornaciari) e soprattutto di ieri, da Ettore Messina all’ex presidente Paolo Francia ai tanti che con il «Marine» hanno condiviso il campo (Gus Binelli, Matteo Lanza, Giovani Setti, Aldo Tommasini, Luca Ansaloni) o semplicemente incrociato la strada (Alessandro Abbio, Marco Sanguettoli, Loris Benelli). Molti anche gli ex fortitudini (Giacomo Zatti, Nino Pellacani, Chris McNealy, Giacomo Galanda) ma l’elenco completo sarebbe lunghissimo, a testimonianza di un affetto davvero trasversale verso un personaggio che è saputo andare molto oltre la figura dell’ex campione dello sport. Comune di Bologna rappresentato da Claudio Mazzanti con fascia tricolore, applauso scrosciante al termine del ricordo della figlia, Elena. La salma sarà cremata e le ceneri torneranno a Genova, sua città d’origine, che ne ha sempre diviso il cuore con Bologna.
7 agosto 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA
7 agosto 2025
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