
Sono attesi in migliaia, da Marzabotto fino a Monte Sole, teatro della più cruenta strage nazifascista nell’Italia occupata, per chiedere di fermare il massacro di Gaza. L’assedio israeliano alla Striscia che va avanti da quasi due anni, il Medio Oriente in fiamme, la guerra lanciata da Israele contro l’Iran e la rappresaglia della Repubblica Islamica. Una numerosa galassia della sinistra (oltre 13o aderenti) sfilerà questa mattina da Marzabotto per chiedere lo stop della guerra nella Striscia e di evitare l’escalation nel quale rischia di precipitare il mondo dopo l’inizio del conflitto parallelo tra Israele e Iran.
Lepore: «Violenze inaudite e sistemiche contro i civili«
«Viviamo giorni terribili, alle violenze inaudite e sistematiche contro civili palestinesi inermi nella striscia di Gaza, si accompagna il rischio di una escalation in Medio Oriente dopo gli attacchi israeliani in Iran e le conseguenti rappresaglie — dice il sindaco di Bologna, Matteo Lepore —. In momenti come questo dobbiamo far sentire forte le nostre voci, da ogni parte del mondo. Ogni marcia, manifestazione, iniziativa in questo senso non è solo utile, ma necessaria. Continuiamo a chiedere con determinazione un cessate il fuoco immediato, la protezione dei civili e il rispetto del diritto internazionale umanitario. Ogni vita umana conta, ogni bambino, ogni donna, ogni uomo ha diritto a vivere in sicurezza, senza paura».
Il sindaco parteciperà al corteo: «Monte Sole è un luogo che ha conosciuto l’orrore della violenza indiscriminata dei nazisti, il luogo giusto da cui far partire un messaggio di umanità, di responsabilità, di pace giusta».
Hanno aderito oltre 130 realtà
Tra gli enti e le organizzazioni che hanno aderito (137 in totale), oltre allo scheletro organizzativo garantito dall’Anpi e dalla Cgil, spiccano le Acli, l’Arci, l’Associazione palestinesi in Italia, l’Azione cattolica, l’Associazione giovani musulmani d’Italia, la Comunità Papa Giovanni XXIII ed Emergency. La Marcia nazionale «Save Gaza – Fermate il governo di Israele», partirà alle 10.30 per coprire il tragitto da Marzabotto a Monte Sole. Un secondo concentramento è previsto a Pian di Venola. Alla manifestazione hanno aderito, tra gli altri, anche 11 Comuni emiliani tra cui Bologna e Reggio Emilia.
Da Landini a Montanari: chi sarà sul palco
Come detto, il sindaco Lepore ci sarà e parlerà dal palco della manifestazione. Annunciati come presenti la sindaca di Marzabotto Valentina Cuppi, il rettore dell’Università per stranieri di Siena Tomaso Montanari, il presidente dell’Anpi Gianfranco Pagliaruolo, il segretario della Cgil Maurizio Landini. Sul palco ci saranno anche l’attore Alessandro Bergonzoni, che porterà la sua «Esercitazione di immedesimazione» con la sirena antiaerea per far provare ai presenti la quotidianità di Gaza, il gruppo «Lo Stato Sociale» e la cantante Chiara Pancaldi che eseguirà un pezzo palestinese.
Il palco è montato al Poggiolo di San Martino di Caprara, la stessa località dove si concentrano le celebrazioni del 25 aprile: dalle 13.30 inizierà il dj set, seguito dagli interventi e poi dalle esibizioni degli artisti. Attesi diversi esponenti di Pd, M5S e Avs, ma non dovrebbero esserci vessilli di partito visto che l’invito degli organizzatori è «portare striscioni e bandiere della Pace».
L’Ucoii: «A Gaza è in corso un genocidio»
La manifestazione a Marzabotto,«luogo simbolo delle stragi nazifasciste, è una scelta di coscienza e di verità. In un luogo dove la memoria grida giustizia, portiamo la voce di chi oggi subisce un genocidio sotto gli occhi del mondo. Gaza è la Marzabotto del nostro tempo», dice Yassine Lafram, presidente Ucoii che ricorda i 617 giorni di assedio «oltre 55.200 palestinesi uccisi, più di 128.000 feriti, la maggior parte donne e bambini. Solo nelle ultime 48 ore: 90 morti e oltre 600 feriti. Intere famiglie annientate, città rase al suolo, ospedali distrutti, la popolazione affamata e senza vie di fuga». Per Lafram quello in corso a Gaza «non è un conflitto: è un genocidio sistematico, portato avanti con metodo e impunità».
A tutto questo, continua Lafram, si aggiunge l’aggressione israeliana all’Iran. «Un atto criminale e irresponsabile, che viola apertamente il diritto internazionale e rischia di trascinare il mondo in un conflitto totale — conclude Lafram —. Israele si comporta da potenza al di sopra di ogni legge. Chi tace oggi è complice di questo genocidio».
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15 giugno 2025
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