
«Ebbene sì, quella volta ho reagito duramente. Qualche anno fa, ero in scena per una matinée con la scolaresca in sala e quel gruppetto di studentesse in platea, mentre stavo recitando, continuavano a ridere, a scherzare fra loro. Sono scesa dal palcoscenico e sono andata a schiaffeggiarle. Mi fecero causa, ma l’ho vinta, perché io stavo lavorando e, se disturbi il mio lavoro, vengo giù e… te meno».
Non si è mai arresa davanti a niente Maddalena Crippa che, il 30 maggio, festeggia 50 anni di carriera, di nuovo protagonista nello spettacolo Crisi di nervi. Tre atti unici di Anton Cechov, con la regia del marito Peter Stein, al Teatro Quirino dal 29 aprile. «Ma non basta! — aggiunge ridendo l’attrice — In una delle repliche di questo spettacolo, una sera sento squillare un cellulare in una scena dove impugno la pistola contro l’altro personaggio. Mi giro, individuo lo spettatore e, con la pistola in mano, mi giro verso di lui, come a dire: se non spegni quell’aggeggio ti uccido. E scoppiò l’applauso del pubblico».
Che effetto le fa celebrare mezzo secolo di carriera?
«Mi fa un po’ impressione, sono proprio una carampa».
Il debutto avvenne nel 1975 con Giorgio Strehler nel Campiello di Goldoni…
«In realtà mi ero proposta l’anno prima al grande regista che cercava una diciassettenne per un ruolo nel Giardino dei ciliegi. Eravamo in 400 al provino e, quando mi presentai con nome e cognome, esclamò: “Crippa! Un cognome longobardo, ma da dove salti fuori?”. Io recito il brano richiesto, lui commenta: “Brava! Non hai accenti dialettali” e, invece di rispondermi il solito “grazie signorina, arrivederci”, mi trattiene chiedendomi: “Ti piacerebbe diventare un’attrice?”. Ovviamente risposi di sì, ma al mio posto prese Monica Guerritore».
Ci rimase male?
«No, ero felice lo stesso. Un anno dopo squilla il telefono di casa, quegli apparecchi neri in bachelite di tanto tempo fa! Era Strehler, che voleva vedermi per il Goldoni: scoppiai a piangere dalla gioia. E stavolta mi prese davvero nel ruolo di Lucietta: un esordio molto fortunato, debuttavo con il mitico maestro».
Inizia l’avventura…
«In realtà era iniziata molto prima. A 12 anni avevo deciso di fare l’attrice. Frequentavo le medie e avevo partecipato a uno spettacolo dell’oratorio, di cui curava la regia dilettantesca mio padre, un appassionato di teatro. Mentre recitavo, presi una papera e stranamente, proprio in quel momento, sentii dentro di me che quella era la mia strada».
Dopo il primo importante incontro professionale con Strehler, il secondo importantissimo incontro non solo professionale…
«Con Peter ci siamo conosciuti nel 1987 a Palermo. All’epoca il mio fidanzato era un suo assistente, e me lo presentò. Dopo cinque minuti, penso dentro di me: questo è l’uomo mio, ma era come voler avere una relazione col Papa, oltretutto lui era sposato e non era tipo da flirtare».
E allora?
«Dopo qualche tempo mi presento al provino per il suo Tito Andronico, mi scrittura per il ruolo di Tamora: io avevo lasciato il fidanzato, lui si era diviso dalla moglie e, durante le prove… Sono quasi quarant’anni che stiamo insieme».
E avete vent’anni di differenza…
«Sì, ma non contano: lui ha me, io ho lui. Viviamo nel borgo umbro di San Pancrazio: al di là degli impegni lavorativi, ci godiamo la campagna».
A proposito di crisi di nervi. Un crucco e una brianzola: mai una crisi di coppia?
«Essendo la sua donna, in teatro non mi tratta meglio, semmai molto peggio degli altri attori. Ma anch’io reagisco: quando litighiamo, spunta il nostro ego, ci offendiamo, ma il perdono è necessario a entrambi».
Le ha perdonato anche quando posò nuda per la copertina di una rivista?
«In quel periodo Peter dirigeva il Festival di Salisburgo e quella foto fu il suo tallone d’Achille. Ma ero stata ingannata dal fotografo: gli avevo firmato la liberatoria per pubblicare l’immagine su una rivista fotografica, invece finì sulle prime pagine di settimanali austriaci. I commenti furono feroci: il direttore Stein ha la moglie che si spoglia nuda. Mi dispiacque molto, ma Peter non commentò: è un vero signore».
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25 aprile 2025
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